Kinect 2 per controllare un robot della NASA

Gli ingegneri della NASA hanno realizzato un sistema per il controllo remoto di un braccio robotico, usando Kinect 2 e Oculus Rift.
Gli ingegneri della NASA hanno realizzato un sistema per il controllo remoto di un braccio robotico, usando Kinect 2 e Oculus Rift.

Il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA è alla ricerca di un sistema che permetta di controllare un robot nello spazio in modo naturale. Dopo aver effettuato diversi test, gli scienziati hanno probabilmente trovato la soluzione perfetta: Kinect 2. Il nuovo sensore, venduto insieme alla Xbox One, permette di manovrare il braccio robotico a distanza e con estrema precisione. Se poi viene aggiunto anche un Oculus Rift, sembra di essere addirittura sul luogo in cui opera il robot.

Il JPL ha già utilizzato in passato il sensore prodotto da Microsoft, quindi conosce le sue peculiari caratteristiche. Quando l’azienda di Redmond ha avviato il programma Kinect per Windows rivolto agli sviluppatori, gli ingegneri del laboratorio NASA hanno subito aderito per ottenere la seconda versione del sensore. Il dev kit è stato consegnato nel mese di novembre e, dopo qualche giorno di studio, è stato creato un sistema che collega Kinect 2 allo Oculus Rift, il noto head-mounted display per la realtà virtuale.

Secondo il parere degli scienziati statunitensi, la combinazione Kinect 2-Oculus Rift è senza dubbio l’interfaccia più immersiva mai realizzata. Il secondo Kinect, infatti, offre una precisione nettamente superiore a quella del primo modello, in quanto permette di tracciare gli stati aperti e chiusi delle mani, e la rotazione dei polsi. Grazie ai numerosi tracking point e ai gradi di libertà rotazionali è possibile comandare a distanza il braccio del robot in modo molto accurato.

Utilizzando Oculus Rift è possibile “immergersi” nell’ambiente e osservare la scena mediante la visione stereoscopica. In questo modo, il robot appare come un’estensione del corpo umano ed è più semplice individuare gli oggetti nel mondo reale. Il controllo a distanza introduce però una latenza, ovvero un ritardo tra l’invio del comando e la sua esecuzione. Attraverso un indicazione grafica sul monitor questa piccola latenza può essere facilmente compensata.

Gli ingegneri della NASA prevedono di utilizzare la stessa tecnologia per controllare Robonaut 2, che si trova a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il robot umanoide riceverà comandi a distanza per eseguire compiti troppo pericolosi per gli astronauti.

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