La Cina banna le criptovalute: non sono soldi veri

Pechino cerca così di prevenire i rischi di speculazioni sulle transazioni in valuta virtuale, una moneta "non supportata dal valore reale".
Pechino cerca così di prevenire i rischi di speculazioni sulle transazioni in valuta virtuale, una moneta "non supportata dal valore reale".

La Cina ha deciso di vietare agli Istituti finanziari e alle società di pagamento di fornire servizi relativi alle transazioni tramite criptovaluta, e ha anche messo in guardia gli investitori dal trading speculativo di criptomoneta. In base a questo divieto, istituzioni, comprese banche e canali di pagamento online, non devono quindi più offrire ai loro clienti alcun servizio che coinvolga in qualche modo la valuta digitale. In questo modo Pechino cerca di prevenire i rischi della speculazione sulle transazioni in valuta virtuale.

La Cina vieta gli scambi, ma non la detenzione di bitcoin


La National Internet Finance Association of China, la China Banking Association e la Payment and Clearing Association of China, ovverosia le tre autorità di Pechino responsabili della vigilanza sulle banche e sull’industria dei pagamenti, hanno rilasciato un comunicato stampa nel quale spiegano i motivi dietro alle decisioni avallate dal Governo di Pechino.

“Recentemente, i prezzi delle criptovalute prima sono saliti alle stelle, poi sono precipitati, e il commercio speculativo di criptomoneta è rimbalzato, violando gravemente la sicurezza della proprietà delle persone e interrompendo il normale ordine economico e finanziario”, ha affermato un portavoce dei tre organismi del governo cinese.

Nel testo, in particolare, vengono quindi evidenziati i rischi legati all’andamento di vendita o di acquisto di un titolo in Borsa con bitcoin, affermando che le valute virtuali “non sono supportate dal valore reale”, quindi i loro prezzi sono facilmente manipolabili e i contratti di trading non sono protetti dalla legge cinese. Anche la Banca centrale europea si è recentemente espressa sull’argomento, per bocca di Christine Lagarde. Per il presidente della BCE, che guarda con interesse alla tecnologia blockchain, che è alla base del bitcoin, “BTC ed ethereum non sono criptovalute, ma criptoasset. Sono speculativi, volatili, non stabili e come hanno detto molti miei colleghi, chi investe in questi asset deve essere pronti a perdere tutto”.

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