L'ISP belga Scarlet non filtrerà la Rete

Dopo la bocciatura della dottrina Sarkozy, in Europa sembra che le associazioni anti-pirateria abbiano il vento contro.

Il noto Internet Service Provider Scarlet, costretto poco tempo fa dal tribunale a filtrare le connessioni dei propri utenti, era stato condannato al pagamento di una sanzione pecuniaria di 2500 euro al giorno sino a quando non avesse rimosso completamente il materiale protetto dal diritto d’autore.

Nonostante tale sentenza, il noto provider ha però ottenuto una sospensione del pagamento della pena pecuniaria, giunta a circa 750.000 euro.

Infatti, pare che i tribunali dei vari paesi d’Europa, dopo il “fallimento” della proposta del presidente Sarkozy che prevedeva i tre avvisi e l’eventuale disconnessione definitiva da Internet per l’utente indisciplinato, non abbiano potuto fare a meno di constatare che il pensiero “di maggioranza” in Europa, è contrario ad un’azione troppo repressiva contro gli sharer.

Naturalmente, questa decisione non assegna la vittoria ai pirati, ma cerca di tutelare oltre che gli interessi delle major, anche quelle dei cittadini, per fare in modo che gli ingenti interessi economici delle lobby della musica non prendano il sopravvento sui diritti degli utenti della Rete.

Nel 2007, all’ISP belga Scarlet, il giudice aveva intimato di filtrare ed eventualmente bloccare gli utenti che violavano la legge sul copyright. A distanza di circa un anno, i legali del provider hanno però dimostrato che risulta impossibile bloccare il traffico dati generato dal P2P poiché il sistema antipirateria (consigliato dalle Major) denominato “Audible Magic” non ha funzionato.

A tal punto, il giudice ha sospeso il pagamento della sanzione pecuniaria a Scarlet, rimandando ad Ottobre 2009 il responso definitivo.

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