Le major sono pronte a sfidare Google

RIAA e IFPI potrebbero presto denunciare Google, ritenuto colpevole di non aver penalizzato i siti web legati alla pirateria online.
RIAA e IFPI potrebbero presto denunciare Google, ritenuto colpevole di non aver penalizzato i siti web legati alla pirateria online.

Abuso di posizione dominante per non aver agito in maniera tale da sfavorire i siti web attivi nella distribuzione di materiale protetto dal diritto d’autore in maniera illegale. È questa l’accusa che potrebbe prossimamente cadere su Google: i mittenti di una simile denuncia sono due nomi grossi dell’industria multimediale a stelle e strisce quali RIAA e IFPI, le quali hanno già in passato espresso il proprio disappunto circa il modus operandi dell’azienda di Mountain View.

I due enti, insomma, sembrerebbero essere fortemente intenzionati a muovere guerra nei confronti del colosso delle ricerche, il quale si sarebbe macchiato di una colpa ritenuta piuttosto grave: siccome una buona percentuale del traffico web legato alla pirateria passa attraverso i propri server, Google avrebbe dovuto penalizzare quei siti web ritenuti illegali ed allo stesso tempo favorire i servizi che si occupano di distribuire materiale in maniera legale. Il tutto, secondo le major, non sarebbe tuttavia stato messo in atto come promesso, motivo per cui si sta valutando l’ipotesi di spostare l’intera vicenda in tribunale.

RIAA e IFPI hanno infatti ricevuto il parere di un nome importante nel settore legale statunitense, il quale sembrerebbe aver aperto importanti spiragli alle etichette discografiche e cinematografiche circa una possibile vittoria nei confronti della società di Mountain View. Quest’ultima, benché abbia messo a disposizione numerosi strumenti per combattere la pirateria ed abbia censurato numerosi portali, alcuni dei quali ospitati dalla piattaforma Blogger, non avrebbe agito nella maniera migliore, nascondendosi secondo i due enti dietro l’impossibilità di modificare il proprio algoritmo di ricerca, il quale fornisce risultati ordinati in base alla rilevanza per gli utenti finali.

In ballo sembra esserci insomma la neutralità del motore di ricerca in qualità di mero strumento di indicizzazione e ranking: quel che si vuole imporre tramite nuove pressioni legali è un atteggiamento proattivo nello stabilire non solo cosa è buono per gli utenti, ma anche cosa è buono per la legge. Lo scontro matura nel messo di quelle due lobby che l’ACTA sta cercando di mettere d’accordo, pur tra polemiche e frizioni a non finire.

Al momento sembrerebbe tuttavia possibile che la vicenda possa chiudersi al tavolo delle trattative, trovando un punto di incontro tra le esigenze di Google di fornire ai propri utenti un servizio sempre efficiente ed il più neutrale possibile e quelle delle major di veder tutelati i propri diritti online. Il 2012, insomma, continua ad essere piuttosto caldo dal punto di vista della lotta alla pirateria, con numerose azioni forzate che negli ultimi mesi hanno cercato di mettere alle corde la distribuzione di materiale protetto da copyright online, senza tuttavia riuscirvi del tutto.

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