Marketing territoriale e social network: il caso della Regione Toscana

Secondo una ricerca realizzata dall’agenzia di relazioni pubbliche di Klaus Davi, a cui hanno dato risalto alcuni giornali nazionali, quotidiani tedeschi e inglesi come “Die Zeit”, “Die Welt” e “Times” in questo periodo scoraggiano il turismo in Toscana, denunciando la scarsa capacità di accoglienza e i costi molto salati che si pagano nelle città d’arte.

Con un comunicato stampa che non poteva essere più tempestivo, la Regione Toscana ha annunciato il 19 luglio il restyling del portale www.turismo.intoscana.it: strumento di marketing territoriale strategico, considerando che è il terzo sito del genere a livello europeo per il traffico generato, dopo quelli “ufficiali” di Parigi e Londra. Stando ai dati comunicati dalla Regione, si parla di 290.000 visitatori unici mensili, con un tempo medio di permanenza di 4 minuti e 30 secondi.

L’assessore regionale al turismo, Cristina Scaletti, ha sottolineato l’importanza attribuita alle immagini, foto e video, e all’interattività, in quanto il portale è stato pensato per essere

molto orientato al dialogo con i social network, da cui provengono quattro su dieci dei nostri visitatori.

Sorvolando sul fatto che, a un giorno dal lancio ufficiale, ci sono diversi link che non funzionano a dovere, il sito promuove la condivisione anzitutto mediante una fan page su Facebook, Twitter, RSS e Digg. Per quanto concerne la “personalizzazione”, c’è anche uno strumento, da perfezionare, che dovrebbe suggerire destinazioni in relazione ad alcuni parametri regolabili dal visitatore.

Per reagire ad attacchi alla reputazione come quelli citati dalla ricerca di Davi, si potrebbe fare affidamento ai commenti dei turisti, promuovendone il protagonismo e la voglia di raccontare il proprio viaggio in Toscana. Il blog attuale è più uno strumento di servizio e di informazione che un luogo di confronto partecipato, ma è noto che far decollare la partecipazione a un blog è tutt’altro che semplice.

Un altro modo per gestire la reputazione di un territorio può essere quello, accennato in un servizio del TG3 regionale toscano, di ricorrere a “comunicatori in incognito” per promuovere l’immagine della Toscana sui social network. Stando al servizio, ci sarebbe già un team di una quindicina di persone impegnate su questo fronte. Che ne pensate?

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