Meno pubblicità per tutti, ma il Web resiste

Rispetto al gennaio del 2008, gli investimenti pubblicitari nel primo mese del 2009 sono diminuiti del -18%. La doccia fredda interessa tutti i media tradizionali, ma non il Web che resiste ancora con un dignitoso +1,8%
Rispetto al gennaio del 2008, gli investimenti pubblicitari nel primo mese del 2009 sono diminuiti del -18%. La doccia fredda interessa tutti i media tradizionali, ma non il Web che resiste ancora con un dignitoso +1,8%

La crisi economica non risparmia il comparto dell’advertising. Stando ai primi dati forniti da Nielsen, a gennaio gli investimenti pubblicitari in Italia sono diminuiti del 18,7% rispetto al medesimo periodo del 2008. Una riduzione sensibile che colpisce maggiormente il settore dei media tradizionali, mentre l’advertising sul Web sembra ancora reggere il colpo, seppure con un rallentamento complessivo negli investimenti.

Il comparto dell’advertising su Internet non è certo immune dalla crisi, ma resiste con un dignitoso +1,8% rispetto al mese di gennaio dello scorso anno. Gli investimenti pubblicitari per la Rete sono così passati dai 39,3 milioni di Euro del 2008, ai circa 40 milioni di Euro nell’inizio del nuovo anno. Una crescita contenuta, ma estremamente significativa se confrontata con gli altri principali settori dei mezzi di comunicazione. I quotidiani italiani fanno registrare una riduzione pari al 24,7% degli investimenti pubblicitari, percentuale simile anche per i periodici che si attestano intorno al -27,3% passando dai 57,4 milioni di Euro del gennaio 2008 ai 41,8 milioni di Euro del primo mese del 2009.

Forti riduzioni negli investimenti pubblicitari si registrano anche nel comparto televisivo. La Rai perde circa un quarto degli investimenti per l’advertising toccando quota -25,7%, una riduzione preoccupante per una delle principali fonti di ricavo dell’emittente pubblica. Migliore la prestazione di Mediaset, che perde la metà degli investimenti rispetto alla concorrente Rai, facendo così registrare un -12% complessivo. Tra le restanti televisioni spicca il crollo di All Music, che perde circa il 66% degli investimenti pubblicitari.

Infine, le cose non sembrano andare meglio per due altri storici mezzi di comunicazione e intrattenimento. Le radio registrano una riduzione pari al 31% della pubblicità, mentre la rete dei cinema italiani tocca quota -34,2%.

In un quadro all’insegna di una pesante negatività, solamente l’advertising legato alla Rete registra dunque una crescita, senza perdere al momento posizioni. A parità di investimenti, il Web consente spesso di approntare un maggior numero di campagne pubblicitarie sufficientemente pervasive rispetto ai mezzi di comunicazione tradizionali. I dati forniti da Nielsen fotografano, comunque, il comparto dell’advertising così come si presentava lo scorso gennaio e potrebbero dunque discostarsi non poco dall’attuale situazione fortemente condizionata dall’avanzare della crisi economica.

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