Microsoft brevetta la raccolta dati dai pc

Microsoft ha brevettato un sistema che attraverso un software o un sistema operativo raccoglie dati sugli utenti a partire dai documenti e dai dati presenti sui loro hard disk, il tutto a fini di una migliore profilazione per scopi pubblicitari
Microsoft ha brevettato un sistema che attraverso un software o un sistema operativo raccoglie dati sugli utenti a partire dai documenti e dai dati presenti sui loro hard disk, il tutto a fini di una migliore profilazione per scopi pubblicitari

Microsoft ha depositato il padre di tutti i brevetti pubblicitari. Si tratta di un brevetto riguardante un software o una parte di un sistema operativo in grado di raccogliere a fini pubblicitari dati riguardanti l’utente direttamente dal computer locale.

Non c’è ancora nessuna informazione sulle effettive possibilità di messa sul mercato di una simile applicazione, tuttavia al momento il brevetto è stato depositato. Nello specifico il testo originale parla di un sistema di composizione di banner pubblicitari basato sulla raccolta informazioni sull’utente che li visualizzerà.

Simili sistemi già esistono ma le informazioni a cui fanno riferimento sono principalmente quelle sulle abitudini di navigazione degli utenti quando passano dai loro server. Ad esempio funziona così il sistema di Google che registra la navigazione dei diversi utenti (identificati con un numero arbitrario e mai con dati personali) attraverso il suo motore di ricerca e usa questi dati per segmentare i target e offrire pubblicità contestuale che sia il più coerente possibile con i loro gusti.

L’idea di Microsoft è di spostare la raccolta informazioni direttamente sui pc attraverso software, strumenti o utility che raccolgano informazioni da documenti, tag, email, file musicali, podcast, settaggi del computer o messaggi di status (come quelli di errore) per creare profili ancora più precisi e raffinati. Inutile sottolineare come la cosa sia destinata a sollevare pesanti riflessioni circa la tutela della privacy degli utenti, i quali sarebbero chiamati ad aprire i propri dati per una raccolta che il gruppo di Redmond non esiterà certo ad etichettare pubblicamente con pieno anonimato.

Una volta raccolti tutti i dati sarebbe dunque possibile creare anche al volo campagne pubblicitarie precisissime in grado di far visualizzare ad ogni singolo navigante pubblicità contestuale espressamente ritagliata sui suoi personali gusti e sulle sue intime preferenze.

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