Microsoft chiude gli uffici di Londra di Skype

Microsoft chiude la divisione di Londra di Skype; l'operazione causerà il licenziamento di circa 400 posti di lavoro.
Microsoft chiude la divisione di Londra di Skype; l'operazione causerà il licenziamento di circa 400 posti di lavoro.

Microsoft prosegue con il suo piano di ristrutturazione e secondo il Financial Times la società chiuderà la divisione di Londra di Skype licenziando la maggior parte dei 400 dipendenti che vi lavorano. La casa di Redmond avrebbe confermato il progetto affermando di voler unificare alcune delle posizioni ingegneristiche, mettendo contestualmente a rischio un numero di ruoli e posizioni concentrate globalmente su Skype e Yammer.

Skype continuerà a mantenere uffici in tutto il mondo, tra cui a Redmond, Palo Alto, Vancouver, e diverse altre località in Europa. Tuttavia, i licenziamenti indicano un ennesimo cambio di strategia di Microsoft intenzionata a prendere il controllo di Skype direttamente dagli uffici centrali di Redmond. Skype, dunque, perdere quel grado di indipendenza che ha avuto sino ad oggi dalla società madre diventando a tutti gli effetti un’azienda di Microsoft. Sino ad oggi, infatti, il cervello di Skype si trovava in Europa ed era qui che si prendevano le principali decisioni ma da adesso in poi, il futuro di Skype si deciderà direttamente nel quartier generale di Microsoft.

Il progetto dal punto di vista industriale è comprensibile. Oggi, Skype è attorniato da moltissimi rivali che stanno sempre di più guadagnando consenti ed utenti. Si pensi, per esempio, a WhatsApp ed a Facebook Messenger, realtà che nate come semplici strumenti di chat oggi offrono praticamente la gli stessi servizi e la stessa qualità di Skype.

Microsoft, dunque, sente probabilmente l’esigenze di voler prendere maggiormente in mano Skype per garantirgli un’evoluzione più rapida e per meglio integrarlo nei tanti servizi del’azienda. Purtroppo, questa decisione “costerà molto cara” con circa 400 tagli di posti di lavoro che si sommano alle recenti dolorose ondate di licenziamenti della società.

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