NASA e SpaceX, a maggio astronauti nello spazio

Nonostante la pandemia da coronavirus, NASA e SpaceX confermano metà-fine maggio come finestra di lancio per la loro missione Demonstration Mission 2.
Nonostante la pandemia da coronavirus, NASA e SpaceX confermano metà-fine maggio come finestra di lancio per la loro missione Demonstration Mission 2.

NASA e SpaceX hanno invitato i media per assistere al lancio della Demonstration Mission 2 (conosciuta come Demo-2) inclusa nel programma Commercial Crew, la prima missione che trasporterà astronauti in carne ed ossa nello spazio. Nota interessante scovata nell’invito è il periodo proposto per la missione, indicato come “non prima di metà-fine maggio”.

Alcune notizie agli inizi dell’anno avevano indicato la finestra di lancio proprio a maggio, con la possibilità che SpaceX e NASA potessero spostarlo ad aprile o a giugno, a seconda della preparazione del spacecraft e del suo equipaggio. Secondo i piani iniziali, SpaceX si stava occupando della preparazione dello spacecraft, il “Crew Dragon“, ma la NASA avrebbe cambiato i parametri della missione per includere un soggiorno più lungo alla Stazione Spaziale Internazionale.

Questa sarà la prima volta in assoluto che degli astronauti voleranno a bordo di un veicolo spaziale della SpaceX e la prima missione con equipaggio del programma Commercial Crew, attraverso il quale la NASA sta lavorando con gli operatori di lancio di società private, per riportare la possibilità di voli spaziali umani sul suolo americano. Attualmente, tutti i trasporti da e per la Stazione Spaziale Internazionale vengono effettuati attraverso una partnership con l’agenzia spaziale russa Roscosmos, che trasporta equipaggi grazie al suo spacecraft Soyuz.

Finora, NASA e SpaceX non sembravano intenzionate ad anticipare i tempi della loro missione, soprattutto alla luce della pandemia di coronavirus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. L’invito ai media è la conferma che la missione è ancora in corso al momento, con una finestra di lancio che sembra rimasta invariata rispetto ai piani predisposti prima dell’implementazione delle rigide misure di distanza personale ed isolamento attuate in seguito alla pandemia da Covid-19 che si è diffusa a macchia d’olio anche negli USA.

Recentemente, la NASA ha ordinato a tutti i suoi dipendenti di lavorare da casa proprio per limitare il rischio di contagio, chiudendo anche alcune strutture. L’agenzia spaziale, inoltre, sta prendendo le precauzioni necessarie per proteggere la salute di Bob Behnken e Doug Hurley, gli astronauti che prenderanno parte al lancio, attivante le procedure di isolamento standard già in atto per evitare rischi di contagio. Nell’invito, la NASA ha affermato:

Stiamo monitorando in modo proattivo la situazione del coronavirus (Covid-19) mentre si evolve e comunicheremo eventuali aggiornamenti che potrebbero influenzare la pianificazione della missione o l’accesso ai media, non appena saranno disponibili.

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