Samsung: lettore dell'iride anche sui low-cost

Samsung conferma: introdurrà i sensori biometrici anche sui prossimi smartphone, anche a basso costo, concentrandosi soprattutto sullo scanner dell'iride.
Samsung conferma: introdurrà i sensori biometrici anche sui prossimi smartphone, anche a basso costo, concentrandosi soprattutto sullo scanner dell'iride.

Samsung ha appena anticipato di esser intenzionata a portare i sensori biometrici anche in altri dispositivi mobile, tra cui il lettore di impronte digitali e lo scanner dell’iride. Tali soluzioni potrebbero infatti aiutare la compagnia a rafforzare ulteriormente la sicurezza del software Knox, particolarmente dedicato alla tutela delle imprese.

Parlando agli investitori, il vice presidente senior di Samsung Rhee In-jong ha reso noto che la propria azienda è al lavoro per esaminare i modi con cui aumentare l’uso della biometria negli smartphone. Samsung è particolarmente interessata al «rilevamento dell’iride», un tipo di sensore che consente a un telefono di scansionare gli occhi dell’utente (probabilmente attraverso la fotocamera frontale) per stabilire se l’iride corrisponde ai dati memorizzati dal proprietario del dispositivo. Insomma, piuttosto che accedere al device e alle sue funzionalità attraverso la lettura dell’impronta digitale, permette di farlo scansionando appunto l’occhio.

Secondo la casa sudcoreana è proprio questa la prossima frontiera della tecnologia biometrica, che arriverà dapprima sui dispositivi di fascia alta per poi trovare posto anche sui prodotti di fascia bassa, ovvero quelli low-cost. Non è stata tuttavia condivisa alcuna anticipazione circa il momento in cui tale soluzione arriverà sul primo telefono Samsung.

«Noi, come leader del mercato, ne seguiamo l’andamento», spiega Samsung, che finora ha lanciato nei negozi un solo smartphone dotato dello scanner di impronte digitali – il Samsung Galaxy S5 – per seguire quanto fatto da Apple, la principale azienda rivale. La tecnologia biometrica è dunque destinata a trovare posto non solo nei terminali ad alto costo, ma anche in quelli economici, su cui la compagnia sudcoreana punta da anni per aumentare la propria quota di mercato e per soddisfare quei consumatori non troppo esigenti.

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