Schermata nera per le nuove patch Microsoft

Le ultime patch rilasciate da Microsoft possono causare la comparsa di una schermata nera che rende inutilizzabili i PC. Gli update hanno reso di colpo incompatibili alcuni applicativi, ma le soluzioni finora disponibili potrebbero essere insufficienti
Le ultime patch rilasciate da Microsoft possono causare la comparsa di una schermata nera che rende inutilizzabili i PC. Gli update hanno reso di colpo incompatibili alcuni applicativi, ma le soluzioni finora disponibili potrebbero essere insufficienti

Le patch rilasciate nel mese di novembre da Microsoft possono portare alla visualizzazione di una schermata nera che impedisce di utilizzare normalmente il proprio personal computer. Stando alle prime informazioni, il malfunzionamento interessa i principali sistemi operativi targati Redmond come Windows Xp, Windows Vista e il nuovo Windows 7. Il problema è ormai noto da alcuni giorni e gli sviluppatori del colosso dell’informatica starebbero valutando l’opportunità di rilasciare una soluzione per eliminare il bug.

Il malfunzionamento è stato segnalato da alcuni utenti del software di sicurezza prodotto da Prevx, che ha deciso di approfondire la questione per comprendere meglio le cause della schermata nera. Secondo la società, l’ultima ondata di patch rilasciate da Microsoft avrebbe apportato alcune modifiche alla Access Contro List (ACL), l’elenco dei permessi per gli utenti. Le novità introdotte dalla serie di aggiornamenti non sembrano però essere compatibili con alcune applicazioni che – una volta eseguite – causano la comparsa della schermata nera e il blocco del personal computer.

Nel caso di alcune tipologie di applicazioni per la sicurezza, il malfunzionamento si verifica all’avvio di una sessione di Windows a causa dell’esecuzione automatica dei programmi. Tale condizione porta immediatamente a una schermata nera che lascia poche possibilità di azione, specialmente per gli utenti meno esperti. Sul proprio blog, la società Prevx ha rilasciato una serie di informazioni per superare l’ostacolo e ripristinare la piena funzionalità del proprio sistema.

La manovra di aggiramento prevede l’utilizzo del Task Manager, che fortunatamente può essere richiamato da tastiera e utilizzato nonostante la schermata nera, e l’esecuzione di un nuovo processo per effettuare il download di una soluzione al problema dal sito web di Prevx. Ottenuta la patch è necessario installarla e riavviare il sistema operativo per eliminare, si spera definitivamente, il problema. La procedura offerta dalla società di sicurezza è un poco macchinosa e richiede da subito una connessione alla Rete e l’utilizzo di Internet Explorer. Gli utenti meno esperti potrebbero incontrare alcune difficoltà nel risolvere il problema, ma al momento non sembrano esservi soluzioni meno complesse per porre fine al malfunzionamento.

Naturalmente la patch offerta da Prevx funziona per le schermate nere causate dal software di sicurezza della società, mentre potrebbe rivelarsi poco efficace nel risolvere i medesimi problemi causati dagli altri applicativi non compatibili con le modifiche apportate da Microsoft. Gli sviluppatori di Windows stanno approfondendo la delicata questione, ma al momento presso il quartier generale di Redmond vige la prudenza: «Quando avremo completato le nostre indagini, metteremo a disposizione informazioni dettagliate su come prevenire o affrontare il problema. Il successo nello sviluppo degli aggiornamenti di sicurezza è l’obiettivo primario del Microsoft Security Response Center. E proprio per questo motivo, continueremo a lavorare con i nostri team di sviluppo e di assistenza ai clienti per mantenere sotto controllo i problemi che potrebbero interessare l’utilizzo degli aggiornamenti di sicurezza da parte degli utenti».

Nel corso degli ultimi giorni le segnalazioni del malfunzionamento causato dalla patch sono aumentate sensibilmente a dimostrazione dell’entità del problema. I responsabili di Prevx hanno confermato l’intenzione di contattare Microsoft per ottenere maggiori informazioni e fornire alla società i dettagli sulla soluzione messa a disposizione degli utenti. Sulla base degli elementi ottenuti, Redmond potrebbe procedere alla creazione di una nuova soluzione da pubblicare nel proprio spazio online per il supporto tecnico, arginando gli effetti del malfunzionamento.

Update
La situazione ha trovato spiegazione: la colpa non è dei tecnici Microsoft.

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