Skype, occorre un Report sulla Trasparenza

Attivisti, difensori della privacy e giornalisti chiedono a Microsoft di pubblicare un report dettagliato sulla gestione dei dati degli utenti Skype.
Attivisti, difensori della privacy e giornalisti chiedono a Microsoft di pubblicare un report dettagliato sulla gestione dei dati degli utenti Skype.

Un nutrito gruppo di persone, tra cui difensori della privacy, attivisti Internet, giornalisti e altre organizzazioni, hanno scritto una lettera aperta a Skype, con la quale chiedono la pubblicazione di una Rapporto sulla Trasparenza che spieghi chiaramente come vengono utilizzati i dati degli utenti, quali sono i governi che chiedono l’accesso a tali informazioni e, sopratutto, quali sono i legami con il governo cinese. In sostanza, Microsoft (proprietario di Skype) deve rilasciare un report simile a quello di Google.

Skype è utilizzato da oltre 600 milioni di persone in tutto il mondo. Tra queste ci sono anche attivisti che operano in paesi governati da regimi autoritari e giornalisti che comunicano con fonti sensibili. Ma ci sono anche semplici utenti che vogliono parlare in privato con amici e familiari. Tutte queste persone non hanno però nessuna informazione chiara sul modo in cui Skype gestisce la riservatezza delle conversazioni.

La Electronic Frontier Foundation, Reporter senza Frontiere e altre organizzazioni ritengono sia arrivato il momento per Microsoft di pubblicare un documento che illustri le pratiche adottate per garantire la privacy e la sicurezza degli utenti Skype. Il Report sulla Trasparenza deve includere dati relativi alle informazioni consegnate alle terze parti, specificando il tipo di dati, il paese di origine della richiesta, il numero di richieste provenienti dai governi e quante richieste sono state soddisfatte.

Al punto 4 della lettera viene fatto riferimento alla joint venture tra Skype e TOM Online in Cina. Le versione del client VoIP disponibile nel paese viene monitorata costantemente dal governo alla ricerca di determinate parole contenute nei messaggi. In questo modo, tutte le comunicazioni tra utenti cinesi (ma anche verso la Cina da altre nazioni) che fanno riferimento, ad esempio, all’autonomia di Taiwan, al Falun Gong o agli oppositori politici del Partito Comunista, non arrivano mai a destinazione. Il Report sulla Trasparenza deve descrivere le funzionalità di sorveglianza e censura integrate nello Skype cinese.

Infine, deve essere chiarito come l’azienda di Redmond interpreta la legge CALEA (Communications Assistance for Law Enforcement Act) che permette alle autorità statunitensi di intercettare le conversazioni, allo scopo di prevenire attentati terroristici. Le organizzazioni firmatarie della lettera ritengono quindi indispensabile la pubblicazione di un dettagliato Rapporto sulla Trasparenza.

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