Sony, un music store per la musica classica?

Sony potrebbe aprire, in collaborazione con le altre grandi etichette dell'industria musicale, un music store dedicato alla musica di nicchia: dalla classica al jazz, per sposare gusti musicali particolari che fino ad ora iTunes non ha saputo soddisfare
Sony potrebbe aprire, in collaborazione con le altre grandi etichette dell'industria musicale, un music store dedicato alla musica di nicchia: dalla classica al jazz, per sposare gusti musicali particolari che fino ad ora iTunes non ha saputo soddisfare

Sony Music potrebbe avere interessanti progetti in cantiere per il mondo della musica classica. Una serie di circostanze, infatti, potrebbe sposare le grandi etichette attorno ad un medesimo interesse fatto di qualche opportunità e nessun rischio. Potrebbe nascere così un music store dedicato per gli amanti del genere, un marketplace ad hoc che sposi le esigenze ed i gusti di una utenza che fino ad oggi è stata poco avvicinata dal mondo della musica digitale.

Ad annunciare la possibile novità è Peter Kafka di All Things Digital secondo il quale una fonte anonima avrebbe rivelato i piani che Sony starebbe confabulando con Universal Music, Warner Music ed EMI. Sony non commenta, ma dietro a tale ipotesi v’è un disegno del tutto ipotizzabile poichè trae spunto da un mercato ancora inespresso. Zero rischi, innanzitutto: la musica classica non è certo un traino per i bilanci delle grandi etichette e per questo motivo non sussiste il rischio di perdere mercato; opportunità molte: se un significativo bacino di utenti non è ancora stato approcciato da nessuno, significa che c’è ancora una bolla da monetizzare.

Kafka non è in grado di fornire dettagli, ma è facile ipotizzare un marketplace nel quale possa esserci un’offerta più ampia rispetto a quanto non è possibile trovare ad oggi su iTunes o concorrenti. La qualità dei file, inoltre, potrebbe essere superiore alla media per poter così meglio rispondere alle pretese di un orecchio educato, sofisticato ed esigente.

Il music store potrebbe inoltre estendersi al Jazz e, in prospettiva, raccogliere tutta una serie di utenti che nella musica cercano qualcosa di specifico, laterale, alternativo. Per le grandi etichette potrebbe essere una buona occasione per tornare ad avere polso diretto sulla situazione, riuscendo ad aggirare iTunes per arrivare all’utenza senza mediatori. Non necessitando di strumenti tali da incontrare una utenza di massa, inoltre, le case discografiche potrebbero affrontare tale avventura senza particolari difficoltà e con maggiori possibilità di successo.

Il tutto è confinato al momento all’interno di una semplice ipotesi aleatoria e priva di conferme. Ma trattasi di una ipotesi nell’alveo del possibile che, se realizzata, potrebbe celebrare un incontro tra due culture spesso distanti ma non per questo opposte: il classico ed il digitale, anzi, potrebbero incontrarsi sul piano della qualità per dimostrare l’un l’altro quanto ancora ci sia da dire a tal proposito.

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