Telecom Italia e Fastweb: il peggio è evitato

Telecom Italia ha accantonato 300 milioni di euro ed ha allontanato i responsabili legati alla vicenda Sparkle. Fastweb ha raccolto le dimissioni di Scaglia e l'autosospensione di Parisi ed ha accantonato 11 milioni. Evitato così il commissariamento
Telecom Italia ha accantonato 300 milioni di euro ed ha allontanato i responsabili legati alla vicenda Sparkle. Fastweb ha raccolto le dimissioni di Scaglia e l'autosospensione di Parisi ed ha accantonato 11 milioni. Evitato così il commissariamento

Telecom Italia e Fastweb hanno evitato il peggio, ed il peggio era identificabile fino a pochi giorni or sono nel commissariamento dei due gruppi. Le manovre effettuate sono state considerate sufficienti e, dopo un lungo tira e molla, la trattativa sembra aver premiato la buona volontà dei due gruppi e l’irremovibilità della Procura di Roma. Ne giovano le attività dei due gruppi, ne giovano quindi i valori in borsa e l’ottimismo degli investitori: Piazza Affari festeggia ed i titoli rimbalzano.

La manovra più impegnativa è stata quella conseguita da Fastweb, il gruppo probabilmente più esposto al problema emerso nei mesi scorsi in conseguenza della truffa milionaria registrata ai danni dello stato in relazione alle attività di Telecom Italia Sparkle. Fastweb ha evitato il commissariamento con quattro manovre. La prima è stata la rimozione dei responsabili legati al misfatto, con tanto di significative dimissioni del fondatore del gruppo Silvio Scaglia; la seconda è legata ad una fidejussione da 11 milioni di euro «a garanzia della retrocessione dei crediti IVA in contestazione e ciò al fine di consentirne il sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria» (una sorta di piccolo capitale allocato ad uso strumentale da parte della Procura al fine di garantire il gruppo per l’ammontare del danno contestato); la terza consta nello split dell’azienda con isolamento delle attività wholesale, una sorta di isolamento necessario a garanzia della Procura da una parte e del regolare svolgimento delle attività del gruppo dall’altra; la quarta è quella che sembra risultare determinante: l’autosospensione di Stefano Parisi, attuale amministratore delegato.

«Fastweb auspica che la sospensione possa risolversi in tempi brevi, ribadendo la sua convinzione circa la totale estraneità di Stefano Parisi rispetto ai fatti di reato oggetto di indagine. Il Consiglio di Amministrazione di Fastweb e Swisscom ribadiscono la totale stima, la fiducia e l’apprezzamento nell’operato di Stefano Parisi. Carsten Schloter, Presidente di Fastweb e Amministratore Delegato di Swisscom, assume temporaneamente le deleghe di Amministratore Delegato di Fastweb e precisa che il Gruppo Swisscom conferirà allo stesso dott. Parisi un incarico adeguato alla sua alta professionalità nell’ambito del Gruppo». Parisi, insomma, viene sollevato dall’incarico pur rimanendo nel gruppo in attesa dello sviluppo delle indagini.

Telecom ha potuto dribblare le pressioni della procura con maggior facilità, accantonando una fidejussione pari a 300 milioni di eurocirca ed isolando i responsabili coinvolti nella vicenda. La penalizzazione del titolo nelle ultime settimane ha nel frattempo trasformato il rischio in occasione, con le azioni del gruppo che divengono ora potenziale speculativo per quanti vedono opportunità sul mercato di Piazza Affari.

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