Transformer Prime: ASUS Italia parla dei problemi

ASUS Transformer Prime, la divisione italiana risponde alle critiche.
ASUS Transformer Prime, la divisione italiana risponde alle critiche.

ASUS Transformer Prime, l’atteso tablet già disponibile negli Stati Uniti ed entro fine mese anche in Italia, non ha mancato di far discutere durante i suoi primi giorni di vita, per via di alcuni problemi relativi in particolare a GPS, autonomia e root. La divisione italiana dell’azienda ha affidato alla propria pagina ufficiale Facebook la risposta a tutti i quesiti, controllando così una situazione che rischiava di degenerare poco prima del lancio ufficiale nostrano. Di seguito, tutti i chiarimenti forniti da ASUS Italia.

Prima di tutto sulla questione del GPS. La divisione spiega che è errato paragonare le prestazioni del Transformer Prime a quelle di uno smartphone che utilizza la tecnologia 3G per scaricare la tabella con la posizione dei satelliti e quindi identificarli più rapidamente. Il Prime può farlo solo quando è connesso in modalità WiFi. Ma a questo punto bisogna aggiungere una cosa: il tablet non nasce come car navigator, né ASUS lo ha immaginato in modo che gli utenti camminino per strada o in auto con un dispositivo così grande in mano per avere indicazioni, come si legge nel seguente estratto:

Prime non nasce come Car Navigator, né ci immaginiamo che gli utenti lo usino mentre camminano per le strade della città, alla ricerca di una via o di un negozio. Per quelle cose ci sono appunto gli smartphone. Se cercate un prodotto che colmi il gap tra tablet e smartphone offrendo il meglio di entrambi i mondi dovrete attendere Padfone.

Prime è un prodotto diverso, un tablet esclusivo per chi vuole un oggetto bello e con le prestazioni più alte nella propria categoria. Prime non è un car navigator e non è uno smartphone. Quindi niente 3G. E il GPS è una funzione accessoria, non primaria del dispositivo.

Per quanto concerne invece l’autonomia, l’azienda spiega che questo dipende fortemente dalle condizioni di utilizzo, quindi la durata massima di 12 ore dichiarata è riferita a un uso “light” con tutti i sistemi di risparmio energetico attivi. In questo modo, l’autonomia è in linea con quanto promesso dal produttore.

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Poi, un’altra questione delicata che riguarda il root. La community homebrew ha segnalato che ASUS ha optato per una chiave di crittografia a 128 bit davvero ostica da decifrare: questo ovviamente penalizza chi sognava già di poter installare facilmente firmware modificati sul dispositivo. La posizione dell’azienda è però piuttosto chiara in tal senso.

Il prodotto è garantito così com’è. Firmware differenti che alterano le funzionalità di base del prodotto o spingano l’hardware oltre le frequenze standard fanno decadere la garanzia e rischiano di compromettere l’affidabilità e il buon funzionamento del prodotto stesso.

Infine, le buone notizie. ASUS Transformer Prime non ritarderà in Italia e sarà regolarmente disponibile entro la fine di gennaio. Prezzi e offerte saranno dettagli resi noti solo tra qualche giorno, mentre il sistema operativo installato, salvo ritardi da parte di Google, sarà ovviamente Android 4.0 Ice Cream Sandwich.

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