Ultrabook: prezzi in discesa nel 2012 con il sussidio Intel

Il margine di profitto per i produttori non permette di ridurre i prezzi. Servirà quindi l'aiuto di Intel.
Il margine di profitto per i produttori non permette di ridurre i prezzi. Servirà quindi l'aiuto di Intel.

Il successo degli ultrabook dipenderà quasi esclusivamente dal prezzo di vendita. Questa è l’unica caratteristica che sembra attirare i consumatori verso la nuova categoria di notebook nata per contrastare i MacBook Air di Apple. Un aiuto in tal senso arriverà direttamente da Intel, almeno in base alle indiscrezioni pubblicate da Digitimes.

Acer, ASUS e Toshiba dovrebbero ridurre i prezzi dei propri ultrabook sotto la soglia dei 1.000 dollari entro la fine dell’anno. Intel fornirà ai produttori un sussidio economico di 100 dollari per ogni prodotto realizzato. Dopo aver negato ulteriori sconti sul costo dei processori, l’azienda di Santa Clara sarà costretta ad un notevole esborso di denaro, quantificabile in oltre 30 milioni di dollari.

Gli ultrabook integrano componenti molto costosi. Oltre alla CPU, l’incidenza maggiore è dovuta al display e al disco a stato solido. Acer offre l’ultrabook più economico, ma la versione base integra un tradizionale hard disk a piatti magnetici. Un SSD da 128 GB costa 140-150 dollari, un pannello LCD 45-50 dollari, mentre il processore tra 175 e 200 dollari. Il costo dei materiali si aggira intorno ai 690 dollari che, sommando i costi per gli OEM e quelli per distribuzione e marketing, sale fino a 940 dollari. Il guadagno per i produttori è dunque di soli 60 dollari, se il prezzo finale è di 1.000 dollari.

Grazie all’aiuto di Intel, all’inizio del 2012, gli ultrabook dovrebbero essere venduti ad un prezzo inferiore del 5-10% rispetto ad oggi. Per il chipmaker di Santa Clara si tratterà di un sacrificio obbligatorio se vuole sperare di incrementare la quota di mercato a danno di Apple.

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