Play: in mostra la storia dei videogiochi

A Roma in mostra la storia dei videogiochi. Un percorso tra avanguardie tecnologiche e flop commerciali. Dalla Nintendo alla Sony, tra suoni, colori e immagini.
A Roma in mostra la storia dei videogiochi. Un percorso tra avanguardie tecnologiche e flop commerciali. Dalla Nintendo alla Sony, tra suoni, colori e immagini.

Una storia interessante, composta da
piccoli frammenti di avanguardie tecnologiche, geniali manovre economiche
e colossali flop commerciali. Il fenomeno videogioco è ormai maturo, nato
durante la metà del secolo scorso è diventato il fulcro di un’industria che
ha raggiunto un’importanza commerciale pari a quella cinematografica.

Titoli come Street Fighter 2, Sonic, Mario, Tetris e Pacman (per
citarne alcuni tra i tantissimi) evocano ricordi decisamente lontani nel
tempo. Quasi silenziosamente, infatti, il videogioco si trascina dietro una
storia lunga mezzo secolo.

Quello che originariamente era un fenomeno di nicchia, che successivamente si
è trasformato in un prodotto per “bambini” ha ormai assunto
proporzioni e sfaccettature talmente variegate da fare invidia ad ogni altro
tipo di prodotto commerciale.

Ma qual è la storia del videogame, chi sono i suoi padri fondatori e
soprattutto qual è la sua vera essenza? A Roma, presso il Palazzo delle Esposizioni, un’intera mostra
si impegna a “raccontarci tutto“. Il nome dell’evento è
Play: il mondo dei videogiochi” ed essendo la più ampia
manifestazione europea di questo tipo (speriamo la prima di una lunga serie
in Italia) merita proprio di esser visitata. Con suoi 1300 metri quadrati, con
900 metri di parete espositiva, 300 videogame, 40 console che hanno fatto la
storia e circa 50 palmari rimarrà aperta fino al 10 luglio.

L’ambiente è allestito in modo molto suggestivo. Già scendendo
le scale che portano al piano della mostra le luci soffuse ed i suoni del sintetizzatore
evocano mondi e situazioni sognate e giocate tante volte.
Il materiale espositivo è diviso in base all’era videoulica di appartenenza
e gli appassionati ritroveranno sicuramente piccole perle ludiche perse nel
tempo ma rimaste nel cuore.

Appena entrati, sulla destra, si nota subito il mitico Pong
(primo videogioco della storia) ingigantito dalla proiezione su una parete.

Quella che invece viene definita l’era Nintendo
è egregiamente rappresentata dalla prima consolle della famosa software
house giapponese. Forse non tutti ricorderanno il buon vecchio Nes (macchina
a 8 bit funzionante a cartucce) che ha portato la Nintendo e Mario a conquistare
le case (ed i televisori) di tutto il mondo.

Erano i primi anni ’80 quando la Commodore
americana cercava di contrastare il grande impatto della Nintendo proponendo
al posto di una consolle una soluzione più “adulta” ovvero
un personal computer. Questo modello “alternativo” alla consolle permetteva
all’utente di acquistare software (giochi) a prezzo più basso perché
i programmatori non erano obbligati a pagare nessun diritto alla casa madre.
Programmare per la consolle Nintendo, invece, implicava una serie di spese che
lievitavano il prezzo delle vecchie cartucce. Questo determinò un successo
maggiore della Commodore nel vecchio continente (da sempre arretrato nel mercato
videoludico) mentre la Nintendo conquistò indiscutibilmente Stati Uniti
e Giappone.

Nasce nei primi anni ’90 l’era dei 16 bit: il mercato è spaccato a metà
tra il Super Nintendo ed il Sega Mega Drive. La potenza hardware ha compiuto
un forte passo avanti e la grafica bidimensionale raggiunge livelli incredibili
con Super Mario World, Street Fighet 2 e Sonic.

Poi, nel ’95, la Sony sconvolge il mercato delle consolle che sembrava aver
raggiunto una situazione di equilibrio. La PlayStation

“rompe” gli schemi usati fino a quel momento proponendo una grafica
a 32 bit e giochi dedicati ad un pubblico più adulto. La risposta del
mercato è ottima, la nuova creature Sega
(il Saturn) viene oscurata dall’hardware Sony mentre la Nintendo, in seguito
ad un interminabile serie di rinvii nel lancio del Nintendo 64 e ad altre scelte,
poco condivise da molti osservatori del settore, perde inevitabilmente terreno.

Questa, infine, è storia recente. Quasi 3 anni fa la Sega cercò
di guadagnare il mercato lanciando una nuova interessante consolle: il Dreamcast.
Purtroppo però il marchio Sega legato all’hardware è ormai in
declino e le vendite della nuova consolle non sono paragonabili a quelle della
PlayStation 2 che conferma il trionfo della Sony sul mercato.

Eccoci giunti al presente. La seconda macchina ludica della Sony è in
circolo da circa 2 anni ed un nuovo concorrente è entrato nel mercato.
Stiamo parlando della Microsoft e della
sua X-Box. La consolle è decisamente
quanto di più potente sia possibile trovare sul mercato ma la Nintendo
(che comunque rimane una delle aziende protagoniste indiscusse del settore)
propone il nuovo GameCube.
Il punto di forza della consolle non è solo l’hardware (che comunque
è impeccabile e sicuramente ai livelli della concorrenza) ma la voglia
di divertire e creare dei giochi veramente innovativi.

Questo è solo il più sintetico dei riassunti di una storia lunghissima
che potrà sicuramente essere appresa meglio da chiunque voglia visitare
ed immergersi in Play: il mondo dei videogiochi.
La mostra rimane aperta fino al 10 Luglio tutti i giorni (eccetto il
martedì) dalle ore 10 alle 21.
Il costo di un biglietto intero è di 7.65 euro mentre di un ridotto
è di 5.16 euro.
Per maggiori informazioni ecco il sito web http://play.tiscali.it
ed il telefono: 06 48941230

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