L'IPv6 partirà nel 2008

Dopo anni di tentennamenti, gli Stati Uniti decidono di appoggiare il nuovo sistema di indirizzi Internet. L'obiettivo è mettere in Rete l'esercito.
Dopo anni di tentennamenti, gli Stati Uniti decidono di appoggiare il nuovo sistema di indirizzi Internet. L'obiettivo è mettere in Rete l'esercito.

Là dove non hanno potuto i governi potranno i militari? Pare proprio di sì: il Pentagono ha annunciato il passaggio, entro il 2008, al nuovo sistema di indirizzi Internet IPv6. Il Ministero della Difesa statunitense si è convinto che l’attuale sistema IPv4, sviluppato in gran parte proprio dal Pentagono vent’anni fa, è inadeguato per le esigenze delle moderne forze armate, dove ogni soldato diventa un nodo della Rete.

Erano alcuni anni che Europa ed Asia tentavano di convincere gli USA al grande salto. I motivi di queste pressioni si capiscono facilmente: le combinazioni possibili di numeri IP, ovvero di indirizzi assegnati ad ogni macchina presente in Rete, sono poco meno di 4,3 miliardi. Di questi, poche centinaia di milioni spettano di diritto all’Europa. Con l’esplosione dei collegamenti ad Internet degli ultimi anni (e qui per collegamenti si intendono non solo quelli da PC, ma anche i telefonini di terza e quarta generazione e qualunque altro apparecchio consenta l’accesso online) gli indirizzi IP europei e asiatici stanno giungendo ad esaurimento.

Il problema si risolve passando dall’attuale numerazione a 32 bit ad una a 128 bit. L’IPv6, appunto. Ma gli Stati Uniti, finora, avevano fatto orecchie da mercante alle richieste di Europa e Asia per un celere passaggio al nuovo Internet Protocol. “E’ un problema che non ci riguarda”, era stata, in sostanza, la risposta statunitense. Risposta fondata, peraltro, se si pensa che il solo Massachusetts Institute of Technology ha a disposizione un numero di IP pari a quello assegnato all’intera Cina. Ma ora, questo mare di IP rischia di non bastare più. Gli Stati Uniti prevedono infatti di trasformare ben presto ogni aereo, ogni carrarmato, ogni soldato del proprio esercito in un nodo della Rete. A quel punto ci sarà bisogno di un numero di combinazioni come quello che solo l’IPv6 può garantire.

Oltre alla quantità, i militari USA sperano che il nuovo sistema assicuri anche una migliore qualità in termini di sicurezza e stabilità dei dati. La decisione del Pentagono potrebbe essere finalmente la scrollata decisiva per l’IPv6. “Scommetto che il nuovo sistema prenderà piede nel settore commerciale entro il 2008”, ha profetizzato John Stenbit, uno dei dirigenti della Difesa USA. Aziende e imprenditori sono avvertiti.

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