iTunes, craccato e tradito, vola a 70 mln di download

Craccato e tradito. Craccato da un giovane ventenne australiano, che ha eluso facilmente le sicurezze dello store Apple; tradito dalle major, che temono di affidare a Apple il controllo del mercato. E intanto iTunes arriva a 70 mln di download.
Craccato e tradito. Craccato da un giovane ventenne australiano, che ha eluso facilmente le sicurezze dello store Apple; tradito dalle major, che temono di affidare a Apple il controllo del mercato. E intanto iTunes arriva a 70 mln di download.

iTunes vive un momento difficile. Nei giorni scorsi il cartello della concorrenza si è fatto molto più pressante, iTunes e iPod hanno conosciuto i primi piccoli problemi di programmazione ed oggi due nuove piccole (ma significative) tegole sull’impero Apple: un nuovo crack, innanzitutto, in grado di abbattere le protezioni Apple con relativa derisione finale; secondariamente, va registrata la possibilità che le major abbiano girato le spalle al polo Apple, temendo di perdere il proprio controllo sul mercato a tutto vantaggio di un tramite che può vantare un più diretto contatto con l’utenza.

Il crack. Autore della scoperta è il giovane David Hammerton 20 anni, australiano. Il ragazzo non è nuovo a queste imprese, per la seconda volta ha abbattuto il muro difensivo di iTunes e, in sole 8 ore di analisi del codice, è riuscito a ricreare una libreria in grado di suonare la musica dello store Apple. «Con sole 5 righe di codice in più», afferma Hammerton, è anche possibile il download dei brani. Ma gli intenti del ragazzo sono altri e non fraudolenti. Lo scopo dell’iniziativa, come conferma lo stesso autore, è una semplice protesta contro Apple. E il modo di proteggere i contenuti dello store, sottolinea inoltre beffardamente il ragazzo, non merita troppa riconoscenza (punzacchiando così direttamente ed esplicitamente gli ingegneri del gruppo).

Il tradimento. Nell’ambito delle strategie tutto è più nebuloso, ma il sospetto che lancia la testata inglese The Independent lascia un forte segno nell’interpretazione dei ritardi che i servizi di download musicale stanno sopportando in Europa. Secondo la testata, infatti, le major starebbero remando contro il progetto (di Napster, iTunes, Connect ed altri) perchè temono che, come a suo tempo fece MTV, iTunes possa arrivare a controllare il mercato affossando o esaltando particolari artisti semplicemente tramite l’aiuto o l’ostruzionismo apportato dal servizio stesso. Le major, insomma, temono di poter perdere il controllo della situazione e di dover affidare la stabilità dei propri imperi al nuovo servizio nato appena 13 mesi or sono.

Ora come ora iTunes continua a viaggiare sugli allori: 3.3 milioni, questo il numero dei download effettuati finora dal lancio della versione 4.5 del servizio (dunque in una sola settimana). 70 i milioni di download finora totalizzati. Ottimo inoltre il successo di iMix, con 20.000 compilation già messe a disposizione degli utenti (e già riciclate da 50.000 altri utenti). L’unico neo, dunque, rimane il ritardo dell’approdo europeo. La promessa è quella secondo cui entro la fine dell’anno anche questo obiettivo sarà raggiunto.

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