Microsoft e Amazon insieme contro spoofing e spam

Un comune interesse ha spinto Amazon e Microsoft ad unire le forze per una rinnovata verve nella battaglia contro spoofing e spam: numerose denunce (sia mirate che contro ignoti) sono state depositate per avviare una imponente offensiva legale.
Un comune interesse ha spinto Amazon e Microsoft ad unire le forze per una rinnovata verve nella battaglia contro spoofing e spam: numerose denunce (sia mirate che contro ignoti) sono state depositate per avviare una imponente offensiva legale.

Amazon e Microsoft, spoofing e spam: i due binomi si scontreranno presto in tribunale, con i primi ben intenzionati a far valere le proprie ragioni in merito ai milioni di mail che sfruttano il loro nome per fini fraudolenti. Il caso sorge attorno ad alcune iniziative legali depositate dai due gruppi, una delle quali sarà addirittura portata avanti in comunione contro lo stesso obiettivo.

Nell’occhio del ciclone, in particolare, è la Gold Disk Canada, azienda con sede in Ontario, la quale dovrà difendersi dall’accusa di aver inviato milioni di mail sotto la falsa copertura di nomi quali Amazon.com o Hotmail.com.

Amazon ha inoltre autonomamente sporto denuncia contro anonimi presso la corte di Seattle per similari casi di spam dal mittente non identificato. Parallelamente emergono varie iniziative indipendenti di Microsoft contro ignoti, nonchè una con un obiettivo ben definito: Leonid “Leo” Radvinsky, rappresentante delle controllate Activsoft e Cybertania.

David A. Zapolsky, vice presidente Amazon, ha esplicato le motivazioni dell’iniziativa richiamando le centinaia di migliaia di mail ricevute dalla propria utenza, mail turbate dal pericolo costituito dall’attività di phishing emergente. Microsoft (recentemente scottata dalla sconfitta subita con il Sender ID) per voce del consigliere generale Brad Smith saluta con favore l’improvvisata alleanza con Amazon e vede in questa stretta di mano una potenziale forte nuova arma contro i fenomeni all’origine dello spam.

Amazon ha aperto un apposito indirizzo mail (stop-spoofing@amazon.com) ove l’utenza potrà inviare mail sospette al fine di contribuire alla raccolta di quanti più dati a disposizione per organizzare una efficace battaglia contro l’utilizzo malevolo dello strumento mail.

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