Exeem: il P2P oltre BitTorrent

Si rincorrono le notizie sul nuovo software in grado di dare una marcia in più ai sistemi Peer to Peer. Per semplificare la condivisione di file e aumentare gli incubi delle major della musica.
Si rincorrono le notizie sul nuovo software in grado di dare una marcia in più ai sistemi Peer to Peer. Per semplificare la condivisione di file e aumentare gli incubi delle major della musica.

Fermare il file sharing è impossibile e ad ogni azione repressiva delle major discografiche e musicali segue una reazione della comunità di chi crede che condividere file e risorse sia un bene cui non rinunciare. Come in un rincorsa per la sopravvivenza, ad ogni stop imposto dai detentori di copyright, una nuova tecnologia è pronta a sostituirsi a quelle vecchia, correggendone gli errori e assicurandosi nuova linfa.

Così come a Napster seguì Kazaa, a Kazaa seguì eDonkey e BitTorrent, così a BitTorrent sta per far seguito un altro software di file sharing che potrebbe rendere ancora più diffusa la rete Peer to Peer che ad oggi registra il maggior numero di dati scambiati. Una rete usata non solo per scambiare materiale protetto, ma anche per distribuire file legittimi sfruttando una rete paritaria di utenti e un protocollo tecnologicamente all’avanguardia.

Il software si chiama Exeem e sarà rilasciato, sul sito non ancora attivo www.exeem.com, in versione beta per la fine del mese. Ad oggi sono si sono diffuse sul Web alcune versioni non pubbliche della primissima versione, distribuita a non più di 5 mila utenti.

Il nuovo programma è stato sviluppato da una software house, ad oggi ancora anonima, con la consulenza dell’amministratore di SuprNova.org, il sito di riferimento per BitTorrent

La principale novità del software è nella sua decentralizzazione. BitTorrent non ha un sistema di ricerca interno. Per poter reperire i file da scaricare si deve fare affidamento ad un cosiddetto “tracker”, ossia ad un file presente su un host che indichi esattamente dove poter scaricare questo file, da quante persone e come. Per rendere noti i tracker è necessario che qualcuno li pubblichi su un sito o li distribuisca in qualche altro modo.

Chi pubblica i link verso i tracker diviene così una vera e propria centrale di distribuzione. Un modello centralizzato che sovraccaricherebbe il nodo centrale e metterebbe in discussione la stessa “filosofia” delle reti peer to peer, ossia la decentralizzazione delle risorse.

Con Exeem tutto ciò viene meno. Sfruttando la comunicazione fra i diversi nodi paritari della rete, Exeem riuscirebbe a decentralizzare la ricerca dei file rendendo, in pratica, ogni client collegato al network un tracker. I dettagli tecnici dell’operazione non sono stati divulgati, tuttavia è facile immaginare che il modello non si discosti troppo da quello utilizzato, ad esempio, da Mute, in cui attraverso l’emulazione del comportamento delle formiche si è riusciti a creare una rete decentralizzata e anonima.

Il sistema, che non con BitTorrent condivide lo stesso meccanismo ma dovrebbe utilizzare una rete alternativa, riuscirebbe anche a prevenire le azioni legali delle major discografiche e musicali. A fine dicembre, gli uffici legali della MPAA erano riusciti a far chiudere un gran numero di siti che ospitavano link verso tracker BitTorrent. Tra questi anche il noto SuprNova.org. Venendo meno l’utilità delle “centrali di link”, il sistema sopravviverebbe anche dopo la mancanza di questi siti.

A differenza dell’originale BitTorrent, Exeem sarà distribuito solo per piattaforme Windows e in modalità gratuita. È prevista la visualizzazione di un banner per ricompensare i costi di gestione e di sviluppo.

Exeem prevede anche una modalità di segnalazione di qualità dei download (“rating”). Venendo meno il controllo del tracker infatti, è possibile che si abbassi la qualità del materiale scaricato, altra grande prerogativa del BitTorrent originario. Ogni file potrà essere votato e il voto sarà visualizzata anche da altri utenti.

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