Tsunami, beneficienza truffata da falso sito web

Un sito web ideato per imitare il sito ufficiale di una associazione per la raccolta fondi destinata alle popolazioni vittima dello tsunami si è imposto nel raking Google grazie ad un mirato Google bombing. Sito fermato, truffa bloccata.
Un sito web ideato per imitare il sito ufficiale di una associazione per la raccolta fondi destinata alle popolazioni vittima dello tsunami si è imposto nel raking Google grazie ad un mirato Google bombing. Sito fermato, truffa bloccata.

La truffa legata alle donazioni per le popolazioni colpite dallo Tsunami continua e nelle ultime ore si arricchisce di un nuovo espediente: la conquista di una posizione di vertice nel ranking Google per ottenere in modo fraudolento soldi destinati alla beneficienza.

Il misfatto è relativo al sito internet della China Charity Federation, l’organo preposto ad organizzare, gestire ed inviare i fondi raccolti per aiutare le popolazioni bisognose. Il sito è raggiungibile all’indirizzo www.chinacharity.cn, ma si segnala la registrazione di un altro sito con url molto simile e finalità ben diversa: www.chinacharity.cn.net. Quest’ultimo tenta di defraudare agli utenti le somme destinate alla beneficienza falsificando l’accesso al sito ufficiale dell’associazione e convogliando gli introiti verso gli anonimi responsabili dell’azione truffaldina.

Per rendere il tutto maggiormente credibile, inoltre, il sito-truffa è stato fatto oggetto di un’azione definita Google bombing e destinata a far crescere il sito nel ranking di Google: così facendo il sito falso ha superato nei risultati delle ricerche il sito ufficiale garantendosi la sicurezza degli utenti pronti alle donazioni. Il Google bombing ha preso forma linkando www.chinacharity.cn.net tramite le parole “The China Charity Federation”: così facendo il risultato della query è stato abilmente manipolato e la fiducia che gli utenti hanno riposto nel ranking è stata raggirata.

Nel momento in cui il presente articolo viene pubblicato il ranking Google conferma quanto emerso, e la query “The China Charity Federation” restituisce ancora in prima posizione il sito fraudolento. L’url non risulta più essere, però, raggiungibile. Il misfatto va a sommarsi ad altri casi di virus e spam sorti (triste analogia) sull’onda mediatica sollevata dallo tsunami di S.Stefano.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti