Noi giovani preferiamo l'instant messenger

Un interessante sondaggio condotto dalla Pew Internet and American Life Project ottiene una particolare fotografia dell'utenza giovanile del web: l'e-mail è ancor sempre usata ma è considerata ormai un mezzo 'vecchio': meglio l'instant messenger
Un interessante sondaggio condotto dalla Pew Internet and American Life Project ottiene una particolare fotografia dell'utenza giovanile del web: l'e-mail è ancor sempre usata ma è considerata ormai un mezzo 'vecchio': meglio l'instant messenger
Noi giovani preferiamo l'instant messenger

Noi giovani preferiamo gli instant messenger. L’email? Roba da vecchi. E’ questo in sostanza il verdetto di un’indagine condotta dalla nota Pew Internet and American Life Project: la ricerca è stata ricreata per sondare le abitudini di navigazione della popolazione giovanile per tentare di carpire i cambiamenti tecnologici (e non solo) in corso. Intervistati in tutto 1100 “teenagers” statunitensi.

Il primo dato che emerge è il costante aumento dei giovani connessi in rete: dai 17 milioni registrati nel 2000 si è passati oggi a 21 milioni, 11 dei quali frequentano il web a cadenza quotidiana. La crescita rientra comunque in un trend di generale aumento della popolazione navigante, distaccando di poco i dati ottenuti dalle fasce più adulte di popolazione. Più interessante dunque il distinguo delle attività operate dai giovani durante le ore passate online: l’81% dei giovani gioca, il 76% legge notizie (dato in forte e significativo aumento). Il sondaggio accenna, senza approfondire l’argomento, a residue bolle di digital divide resistenti tra le diverse fasce della popolazione (i vincoli sono legati ancor sempre a reddito e colore della pelle).

Un importante dato ottenuto dal sondaggio riguarda l’uso della rete in qualità di canale comunicativo. Nel contesto giovanile perde infatti terreno la considerazione nei confronti dell’e-mail, una vera e propria istituzione della prima (e dell’attuale) Internet. I giovani, in particolare, preferiscono canali quali le messaggerie istantanee (ICQ, MSN ed altri) e considerano la posta elettronica un mezzo utile solo a comunicare con “vecchi” e istituzioni. Ben il 75% dei giovani online usa infatti un qualche strumento di IM, mentre il dato scende ad appena il 42% tra la popolazione adulta. L’uso degli IM, oltre che alla chat è dedicato alla condivisione: nel 50% dei casi trattasi di semplici link a risorse testuali online, ma in molti casi trattasi anche di foto o documenti personali (45%) e contenuti musicali o video (31%).

Il prevalere della comunicazione istantanea sulla comunicazione via mail è frutto di un cambiamento non solo tecnologico ma anche e soprattutto culturale. Il percorso è quello che porta all’annullamento del mezzo a beneficio del messaggio, quello che accantona le comunicazioni asincrone a favore della comunicazione diretta, quello che trova nei giovani terreno fertile per radicare un nuovo modo di utilizzare il web. Non c’è da stupirsi, dunque, se l’e-mail viene già etichettata (sicuramente in modo prematuro) come strumento “vintage”.

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