VeriSign dimentica SiteFinder e si ri-assicura i .com

VeriSign gestirà il TlD .com fino al 2012: l'accordo firmato con l'ICANN prevede altresì la sospensione della disputa legale che vedeva VeriSign contrapposta proprio all'ICANN in conseguenza del noto caso SiteFinder
VeriSign gestirà il TlD .com fino al 2012: l'accordo firmato con l'ICANN prevede altresì la sospensione della disputa legale che vedeva VeriSign contrapposta proprio all'ICANN in conseguenza del noto caso SiteFinder

12 voti contro 0: all’unanimità l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha approvato la stretta di mano con VeriSign ponendo fine ad anni di tensione tra i due gruppi. ICANN e VeriSign passano dunque dalle aule del tribunale all’accordo formale ed ora si preparano a perpetrare il rapporto reciproco per ulteriori 7 anni.

Fin al 2012, infatti, VeriSign sarà il gruppo incaricato di gestire i domini .com, rinnovando in questo modo l’impegno portato avanti fino ad oggi. L’accordo è stato raggiunto in una concertazione che ha portato altresì alla chiusura del caso SiteFinder con il quale VeriSign intendeva redirezionare su di un proprio motore di ricerca tutti coloro i quali digitavano in modo scorretto un qualsivoglia URL. L’ICANN bloccò il progetto in seguito alle ire dell’utenza incappata nel SiteFinder (motivando formalmente il tutto con un rischio potenziale per la stabilità della rete), ma il caso divenne un problema per l’Antitrust in quanto VeriSign accusava l’ICANN di aver oltrepassato il proprio ambito con la tracotanza di uno stop illegittimo.

Le parti festeggiano ora il rinnovo dell’accordo: «Segna una svolta nei rapporti tra VeriSign e Icann e permetterà ad entrambi di concentrarsi su cose più importanti, come la sicurezza e stabilità e la globalizzazione di internet», così il vicepresidente VeriSign Mark McLaughlin.

VeriSign si assicura un lucroso impegno nel quadro di una trimestrale già in forte rialzo, l’ICANN evita problemi in un momento già delicato per le proteste suscitate dalla decisione degli Stati Uniti di mantenere chiusa la struttura in un rigido controllo USA: l’accordo, insomma, non determina per forza una futura felice convivenza, ma almeno sposa le esigenze di entrambe le parti.

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