Gli inglesi passano più tempo online che alla tv

Sorpasso storico: l'inglese medio passa più tempo su Internet che non davanti alla televisione. Un sondaggio condotto da Google e riportato da Repubblica.it evidenzia come l'utenza abbia ormai scelto un nuovo medium per il proprio tempo libero
Sorpasso storico: l'inglese medio passa più tempo su Internet che non davanti alla televisione. Un sondaggio condotto da Google e riportato da Repubblica.it evidenzia come l'utenza abbia ormai scelto un nuovo medium per il proprio tempo libero

In Inghilterra il sorpasso è ormai cosa concretizzata: l’inglese medio passa più tempo con in mano un mouse che non con un telecomando e ciò perchè per motivi vari (lavoro, intrattenimento, ricerca) Internet è ormai il medium preferito surclassando anche il medium per eccellenza: la televisione. La notizia è stata riportata da Repubblica.it e la fonte delle cifre sarebbe un non meglio precisato sondaggio condotto da Google nel Regno Unito.

«I numeri sono decisamente a favore della Rete: un utente medio passa sul web 164 minuti al giorno il che significa più di 41 giorni l’anno contro i 148 minuti quotidiani e i 37 giorni annuali che i telespettatori trascorrono davanti al piccolo schermo»: il sorpasso è storico ed è la scintilla che porterà produzione e promozione a cercare nell’IP il nuovo mezzo di distribuzione per raggiungere l’utenza. Il navigatore inglese medio è tendenzialmente uomo (172 minuti al giorno contro i 156 della popolazione femminile) e giovane (16-24 anni). L’area londinese risulta invece essere quella più assiduamente online (181 minuti giornalieri) e quella che, per indiretta ma logica conseguenza, è più predisposta all’acquisto online (517 sterline l’anno).

Il tutto va considerato in una regione ove gli investimenti per la banda larga sono stati ingenti e da tempo la filosofia dell'”always-on” è un valore proprio della cultura diffusa («secondo le statistiche del governo il 64 per cento dei britannici adulti si collegano regolarmente a internet»). Stesso discorso non può essere fatto per l’Italia, ove recenti sondaggi evidenziano come il popolo tricolore sia ancora più affezionato ai cellulari che non al “digital life-style” della rete e dove la situazione relativa al divario digitale pesa in modo sostanzialmente diverso.

Lo spostamento dell’audience da un mezzo ad un altro (trend in atto ovunque, pur se con velocità differenziate) avrà importanti ripercussioni tali da portare nel breve periodo maggiori investimenti sul web sia per quanto riguarda la produzione e la distribuzione di contenuti, sia per quanto concernente la pubblicità. In entrambi i casi Google è pronta ad approfittarne da una parte con il nuovo Google Video e dall’altra con il proprio programma AdSense, il che motiva appieno, peraltro, la commissione del sondaggio.

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