Ancora manca il carputer ideale

Il mercato dell'in-car computing ancora non riesce ad esplodere, ma già manifesta forti interessi da più parti: Apple, Microsoft, Via e Shuttle alcuni dei nomi coinvolti in una serie di progetti che però ancora non identificano la soluzione tecnica ideale
Il mercato dell'in-car computing ancora non riesce ad esplodere, ma già manifesta forti interessi da più parti: Apple, Microsoft, Via e Shuttle alcuni dei nomi coinvolti in una serie di progetti che però ancora non identificano la soluzione tecnica ideale

Ancora manca la soluzione ottimale che riesca a far esplodere un mercato specificatamente dedicato: le soluzioni per l’in-car computing si moltiplicano, ma il «carputer» ideale ancora sembra non aver trovato espressione. Le soluzioni fioriscono infatti soprattutto come dotazione opzionale prevista direttamente dalla casa automobilistica produttrice, mentre le strumentazioni trasportabili e personalizzabili ancora si fermano contro lo scoglio del prezzo e delle difficoltà di installazione.

Una cosa è certa: il settore attira molti interessi. Interessava ad Apple nel momento in cui ha previsto un collegamento opzionale tra Mercedes Classe B ed iPod, interessa a Fiat nel momento in cui mette a punto la tecnologia Blue&Me. Interessa sicuramente anche a Microsoft, che già sta distribuendo negli USA un bundle per Zune con tanto di trasmettitore per portare i file del player sulle casse tramite onde radio FM (Zune Car Pack). In lontananza è prevedibile un uso specifico in auto anche per gli UMPC, per i quali i problemi di mercato sono però ancora ben altri.

La soluzione ideale, però, sembra maturare nel contesto di specifici CarPc che, prototipo dopo prototipo, fanno capolino tra nomi quali Via e Shuttle. Una delle ultime proposta è ad esempio un pc di ridottissime dimensioni (di facile installazione nel baule o nel cruscotto), ad accensione automatica con lo spegnimento dell’auto, con processore Intel Core Duo e con hard disk appositamente scelto per una maggiore capacità di assorbire shock da movimento. Il tutto si completa con scheda grafica per la gestione dell’interfaccia, uscite audio per l’interconnessione con l’impianto dell’auto, porte USB.

L’utilità dello strumento sarebbe multiforme: dalla navigazione con GPS (le mappe di Google vi troverebbero immediato sbocco commerciale) all’ascolto di brani musicali, dalla conservazione di una rubrica telefonica (con eventuale supporto VoIP o GSM) alla capacità di connessioni wireless in mobilità (pur se non in fase di viaggio, al momento): all-in-one, strumenti simili potrebbero racchiudere in sè le molte funzioni che oggi è possibile portare in auto solo attraverso una moltitudine di device diversi e ideati per fruizioni verticali specifiche.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti