L'ICANN respinge definitivamente il .XXX

Una nuova votazione ha rinnovato la bocciatura del dominio .xxx da parte dell'ICANN. La ICM Registry vede nuovamente respinta la propria proposta ed a questo punto il tld sembra essere definitivamente affossato da valutazioni tecniche e principi etici
Una nuova votazione ha rinnovato la bocciatura del dominio .xxx da parte dell'ICANN. La ICM Registry vede nuovamente respinta la propria proposta ed a questo punto il tld sembra essere definitivamente affossato da valutazioni tecniche e principi etici

A questo punto il dominio .xxx non s’ha veramente da fare: l’ennesima bocciatura è giunta da una votazione straordinaria dell’ICANN che, a margine del meeting di Lisbona in atto in queste ore, ha così respinto per l’ennesima volta la proposta proveniente dall’ICM Registry. L’angolo porno del web, quindi, non verrà delimitato da un dominio dedicato e tutto rimane così come è ad oggi.

Vint Cerf, portavoce della Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, ha semplicemente spiegato: «la decisione è il risultato di un attento esame di tutte le argomentazioni». Secondo quanto emerso l’ICANN avrebbe bocciato la proposta a seguito di una votazione che ha visto prevalere l’opposizione per 9-5 con la sola astensione del CEO Paul Twomey.

I domini .xxx escono da una trafila lunga ormai 4 anni: l’ICM Registry ha portato avanti tanto la bozza iniziale quanto le proposte successive, tentando parallelamente di rispondere alle richieste di adeguamento provenienti dall’ICANN. Attorno alla proposta si è scatenato un putiferio mediatico dettato più da ragioni etiche che non da una valutazione autenticamente utilitaristica del tld ed ora la bocciatura suona come una sepoltura definitiva per la proposta.

Attorno all’ultima votazione non si era creato il giusto clima in quanto nei giorni precedenti è emerso come i domini (il cui costo di registrazione era preventivato attorno ai 60-70 dollari) sarebbero stati in molti casi registrati da entità che intendevano difendere semplicemente il proprio brand, senza ulteriori fini. L’industria del settore, inoltre, sembrava non appoggiare con troppo entusiasmo il rigido clima di controllo promesso dall’ente responsabile del dominio ed il tutto svuotava il .xxx di interesse in quanto la sua natura volontaria non avrebbe svolto la funzione auspicata di isolare i contenuti pericolosi limitando fenomeni di sfruttamento e pedofilia.

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