DRM, sicuro, troppo sicuro?

I sistemi operativi Microsoft ci hanno abituati a una lunghissima incubazione, a una voglia di anteprime e alla grande perplessità: aggiorno o non aggiorno?

Vista ripaga per l’epidemia di worm che ha afflitto gli utenti di XP, con tutti i dubbi (e il contro-marketing) sulla sicurezza, ma lascia qualche perplessità sul fronte DRM e Trusted Computing.

I benefici di un Sistema Operativo si vedono con programmi e applicativi sviluppati sfruttando le nuove potenzialità, quindi qualche mese dopo il lancio, inoltre, aggiornando a distanza dal lancio si spera in un sistema aggiornato (tramite patch) dai bachi sfuggiti all’iter di release.

Vista è diverso: Microsoft ha investito gran parte del marketing nella sicurezza del nuovo nato e sottolineando caratteristiche come UAC (impostazione dei privilegi utente)…

Tuttavia c’è chi è perplesso sull’eccesso di sicurezza dal fronte DRM (digital rights management), aumentando i dubbi di chi vorrebbe migrare verso il nuovo OS.

Microsoft per cercare di stoppare la pirateria e di favorire le software house e tutti coloro che detengono i diritti di musica, video, ecc, ha implementato sistemi di controllo molto restrittivi. Per fare un esempio: l’alta qualità è permessa solo per dispositivi protetti con DRM, altrimenti si ha una qualità della riproduzione inferiore, o nulla! Windows deve usare parte della CPU proprio per controllare i processi “non consentiti” e per proteggerne degli altri, rallentando quindi il sistema, cosa che appare molto seccante per chi è in regola.

Per capire di cosa stiamo parlando, forse la fonte migliore è la stessa Microsoft, in un articolo di approfondimento, presente sul sito ufficiale, alla voce “processi protetti”.

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