UE, irregolare il 50% dei siti di compagnie aeree

Oltre 200 portali dediti alla vendita di biglietti aerei presenterebbero irregolarità più o meno gravi, in grado di trarre in inganno gli acquirenti. Lo ha stabilito una indagine svolta dalla Comunità Europea su oltre 400 siti di 15 nazioni europee
Oltre 200 portali dediti alla vendita di biglietti aerei presenterebbero irregolarità più o meno gravi, in grado di trarre in inganno gli acquirenti. Lo ha stabilito una indagine svolta dalla Comunità Europea su oltre 400 siti di 15 nazioni europee

Una indagine svolta della Commissione Europea in 15 Stati membri dell’Unione Europea e in Norvegia ha evidenziato come oltre il 50% dei portali dediti alla vendita di biglietti aerei presenta alcune irregolarità in grado di trarre potenzialmente in inganno gli acquirenti. Il commissario per la Protezione dei consumatori Meglena Kuneva è stato molto chiaro e severo: le compagnie sotto accusa hanno quattro mesi di tempo per mettersi in regola, pena la chiusura immediata dei loro portali.

Le indagini si sono svolte dal 24 al 28 settembre, coinvolgendo le compagnie aeree situate in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lituania, Malta, Portogallo, Spagna, Svizzera e Norvegia. 447 i siti web controllati, dei quali ben 226 hanno presentato elementi non in linea con le direttive europee, risultando così ingannevoli per i consumatori. La Commissione ha denunciato in prima linea una scarsa chiarezza da parte dei portali nella visualizzazione del prezzo complessivo del biglietto, le cui tasse e costi di prenotazione dovrebbero essere evidenziati sin dall’inizio e non al termine di una lunga serie di click. Inoltre, deve essere chiaramente indicato il caso in cui le offerte siano relative solamente ad un numero limitato di posti. Infine, i termini contrattuali devono essere disponibili nella lingua del consumatore, mostrati chiaramente ed essere facilmente accessibili.

La classifica dei siti più truffaldini spetta al Belgio, dove 46 portali su 48 presentano irregolarità mentre in coda si trova la Danimarca, con 25 siti su 62 a fornire informazioni ingannevoli. L’Italia presenta irregolarità in 9 siti su 11, mentre Austria, Grecia e Cipro risultano completamente assolte.

Per il momento non sono stati fatti i nomi delle società aeree sotto accusa, ma ancora una volta Kuneva ha scelto di mantenere una linea dura: «la ricerca ha evidenziato come ci sia un potenziale problema nell’industria», ha infatti dichiarato, «quando a gennaio scadrà il termine per l’adeguamento, non esiteremo ad andare oltre facendo il nome delle compagnie che stanno ancora infrangendo la legge».

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