Alcatel, quando un disastro può essere meglio delle attese

Alcatel-Lucent è una compagnia franco-statunitense dedita alla produzione di hardware e software per le telecomunicazioni. Il titolo, nei giorni passati, è sembrato sulle montagne russe, con sali e scendi improvvisi.

Dati alla mano la quarta trimestrale è stata un vero disastro. Il gruppo ha annunciato a tutto il 2007 perdite per 443 milioni di euro e ricavi a 17,8 miliardi di euro. I dati non sono per niente buoni, ma sono migliori delle stime fatte dagli analisti; quest’ultimi prevedevano un rosso di 789 milioni di euro e ricavi a 17,5 miliardi di euro.

I dati sono meno disastrosi del previsto ma il quadro generale resta a tinte fosche: l’AD del gruppo Patricia Russo ha dichiarato oggi di essere preoccupata “per l’incerto andamento macroeconomico”. Secondo la manager il primo trimestre di quest’anno si chiuderà con un fatturato in calo del 20/25%.

Per porre rimedio alla grave situazione, la società ha già in atto un piano di ristrutturazione che, a regime, permetterà di risparmiare 1,7 miliardi di euro, 600 solo nel 2008, ma purtroppo circa il 55% del risparmio sarà dovuto a tagli di posti di lavoro.

Non tutti però pensano negativo, la banca d’affari americana Citigroup conferma il giudizio “buy” sul titolo con un prezzo obiettivo di 8 euro. Per il broker americano sono 3 i fattori che aiuteranno Alcatel-Lucent nel futuro: le sinergie derivanti dalla fusione, l’aumento della domanda di fibra ottica e la certezza del portafoglio clienti.

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