MiniBar, incubatori di start-up

Il Minibar è stato importato dal Regno Unito ed anche qui sta iniziando a muovere i primi passi rappresentando un interessante strumento per quanti intendono presentare le proprie start-up al mondo in cerca di clienti e potenziali finanziatori
Il Minibar è stato importato dal Regno Unito ed anche qui sta iniziando a muovere i primi passi rappresentando un interessante strumento per quanti intendono presentare le proprie start-up al mondo in cerca di clienti e potenziali finanziatori

Iniziano ad intravedersi primi segnali di innovazione nel campo del web e delle start-up informatiche italiane. A Milano si è svolto il primo Minibar in Italia e tante sono state le iniziative e le idee presentate. Il concept del Minibar nasce nel Regno Unito con l’obiettivo di far conoscere a operatori del settore, venture capitalist e, in generale, chiunque sia interessato, le nuove giovani start-up nel settore del Web 2.0.

Coerentemente con l’oggetto innovativo e giovane del Minibar, anche il format è particolare. Si tratta infatti di brevissime presentazioni, che si susseguono in rapido ordine, della durata media di circa 5 minuti, al termine delle quali è ammessa solitamente una sola domanda. In questi pochi minuti il relatore deve rispondere a due domande essenziali: quale bisogno del consumatore il prodotto soddisfa e qual è il business model che sostiene l’iniziativa. Venerdì 15 febbraio si è tenuto presso la Triennale di Milano il primo Minibar Italia, segnale molto importante per il mondo dell’imprenditoria “2.0”, per la prima volta riunita in Italia attorno a progetti Italiani.

Tra i più interessanti va citato Dixero, che consiste in un sintetizzatore vocale di Feed RSS, utile per poter “leggere” i propri contenuti preferiti anche in situazioni nelle quali ci è impossibile usare computer o cellulare. Merita di essere menzionato anche BootB, che è un mercato democratico di produzione pubblicitaria online nel quale si incontrano utenti e società. Grazie a questo innovativo servizio chiunque è messo nella condizione di poter sottoporre all’azienda che ha prodotto un brief la propria soluzione creativa. Dato che l’azienda vede tutte le soluzioni proposte, ma fino alla scelta non ne conosce l’autore, può capitare che vinca un ragazzo di 18 anni sudamericano anziché una nota agenzia pubblicitaria di New York.

Infine va citato il progetto, più di frontiera ma presto attuale, di Myrl, un social network per i mondi online. Se al momento alla parola “mondo online” si associa solo Second Life, in realtà già ora, e ancor di più nel prossimo futuro, di mondi online ce ne sono molti altri. Myrl li aggrega in un unico profilo e consente agli utenti di conoscere lo status degli avatar dei propri contatti nei vari mondi online cui sono iscritti. In definitiva Minibar Italia è stato un ottimo segnale di incoraggiamento e speranza in un Paese nel quale si fa poca innovazione e poca impresa: si è vista tanta innovazione e tanta giovane imprenditoria ricca di idee, entusiasmo e con una forte componente etica.

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