Crescono le preoccupazioni per la fine di IPv4

Ai ritmi attuali, entro tre anni potrebbero non esserci più indirizzi IP disponibili per la Rete. L'allarme giunge questa volta dall'IPv6 Summit di Pechino, in cui le principali società dell'IT si sono confrontate sul tema
Ai ritmi attuali, entro tre anni potrebbero non esserci più indirizzi IP disponibili per la Rete. L'allarme giunge questa volta dall'IPv6 Summit di Pechino, in cui le principali società dell'IT si sono confrontate sul tema

Continuano a crescere le preoccupazioni legate al futuro della Rete e degli indirizzi IP, i numeri che identificano univocamente i dispositivi collegati a Internet. Secondo numerosi esperti informatici, e le principali aziende attive nel campo dell’IT, un rapido passaggio al protocollo IPv6 sembra essere ormai l’unica strada percorribile per ridare ossigeno alla Rete. Gli indirizzi IP basati sul precedente protocollo, IPv4, sono ormai destinati ad esaurirsi rapidamente, da qui l’allarme di numerose società in cerca di nuova linfa per la loro espansione nel villaggio globale.

Stando alle ultime stime fornite nel corso del Global IPv6 Summit di Pechino, lo standard Ipv4 sarebbe ormai destinato a morte certa entro pochi anni. Le combinazioni numeriche si starebbero riducendo vistosamente e in circa tre anni potrebbero non essere più disponibili nuovi indirizzi IP. Senza adeguate misure, il cambiamento potrebbe rivelarsi repentino e mettere in seria crisi la Rete per come la conosciamo oggi. I toni lievemente apocalittici utilizzati durante il congresso riflettono, comunque, una relativa incapacità da parte di numerosi operatori della Rete di percepire il problema legato alla fine dello standard IPv4. «La maggior parte delle persone nel mondo si trovano ancora in uno stato di rifiuto. Nessuno farà richiesta dello standard IPv6 fino a quando saranno disponibili ancora indirizzi IPv4» ha dichiarato Tony Hain, uno dei principali manager del colosso dell’IT Cisco Systems.

Considerati gli attuali livelli di crescita della Rete, paesi fortemente emergenti sul piano economico come la Cina potrebbero rimanere senza indirizzi IP già nel corso del 2010. Una rapida adozione del protocollo IPv6 potrebbe scongiurare tale eventualità, immettendo decine di miliardi di nuove combinazioni numeriche per la creazione degli indirizzi univoci.

Nonostante sia ormai questione di tempo, numerose società si stanno dimostrando molto poco reattive, preferendo attendere l’arrivo definitivo del nuovo protocollo. Passare all’IPv6 comporterà, infatti, notevoli investimenti per adeguare le reti e garantire massima compatibilità agli utenti. Il problema dei costi sembra, al momento, trattenere buona parte del settore dell’IT dal compiere i primi passi per approdare definitivamente al nuovo standard.

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