Panoramica sui sistemi operativi per applicazioni domotiche

In ambito domotico, per la gestione dei dati raccolti e per la programmazione dei sensori, si ha talvolta la necessità di installare componenti software all’interno dei nodi; in particolare deve essere presente un sistema operativo.

Si tratta in genere, visti i requisiti e la necessità di non sprecare risorse, di sistemi operativi meno complessi di quelli utilizzati per scopi generici. Ad esempio, non sono supportate le interfacce utente, e quindi il concetto di interattività risulta modificato rispetto all’accezione usuale.

È possibile utilizzare sistemi operativi “embedded” come ad esempio eCos che risulta però dotato di proprietà di utilizzo in tempo reale, superflue nel caso di una rete di sensori wireless. Si tratta di un sistema operativo studiato per applicazioni che necessitino di un solo processo con thread multipli.

Altamente configurabile, adatto a periferiche con spazio di memoria dalle decine alle centinaia di KB, ha quindi uno spettro di utilizzo più ampio della versione embedded di Linux, che necessita di almeno 2MB di RAM. È un software “open source”, che ha costituito intorno a sé una comunità di sviluppatori.

Si può individuare invece in TinyOS, sfruttato ad esempio anche dai moduli MICA, prodotti da Crossbow, il primo sistema operativo sviluppato specificamente per tali reti.

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