MySpace Developer Platform: applicazioni dagli utenti per gli utenti

Il 16 Giugno 2008 a Firenze, in anteprima nazionale, è stata lanciata la nuova piattaforma MySpace Developer Platform per permettere (a chiunque lo voglia) di creare applicazioni utili per la community di MySpace.

L’obiettivo di questa piattaforma è consentire di creare nuovi prodotti, giochi, widget per MySpace.

Qualsiasi sviluppatore può decidere di dedicarsi a un progetto. Perché dovrebbe farlo? Per motivi di visibilità e magari (viene detto fra le righe) di un possibile guadagno su ricavi futuri.

È interessante vedere come si stia evolvendo MySpace: un portale nato nel 2004 dalle menti di Tom Anderson e Chris DeWolfe è diventato in soli 3 anni il quinto sito più visitato al mondo, capace di attirare 108 milioni di visitatori unici (Febbraio 2008) e oltre 200 milioni di profili registrati a livello mondiale.

Inizialmente connotato come sito dedicato alla musica, con diversi strumenti a disposizione (blog, instant messaging, video e foto, streaming…) per gli spazi online di utenti che volessero condividere le proprie passioni musicali, si è poi allargato creando eventi di marketing molto mirati: i secret shows e i contest per lanciare nuove band.

Ha poi deciso di allargare le sue potenzialità di social network anche al settore degli appassionati di cinema. Penso al trailerpark, al festival Corti Online 2007, al My Movies Mash Up 2007 nel Regno Unito e a tanti piccoli e grandi eventi locali.

Nel frattempo MySpace ha lanciato le versioni in lingua in diversi paesi: in Italia il lancio ufficiale è “solo” di 1 anno fa (il compleanno è stato festeggiato il 22 Maggio 2008).

Oggi MySpace lancia questa piattaforma per invitare gli sviluppatori a lanciare applicazioni interessanti per gli utenti, come quella presentata a Firenze dal MICC (Media integration and communication centre): si chiama Twinner ed è un mashup di MySpace, LastFM e Google Maps per mostrare su una mappa di Google dove sono localizzati i concerti dei gruppi musicali più affini (per grado di likelihood stabilito da Last FM) a quelli preferiti dall’utente.

Tutto questo, certo, per dare nuovi servizi a una community sempre più esigente, ma probabilmente anche per capire un domani come e se riuscire a monetizzare alcune applicazioni.

Se è vero che l’advertising tradizionale funziona poco nei social media (vedi la discussione su Facebook) è pur vero che questo target è molto appetibile e molto attivo. C’è solo da capire come riuscire a coinvolgerlo economicamente.

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