Protocolli di comunicazione domotica: da ZigBee a Wibree e Cliffside

Tra i principali e più conosciuti protocolli di comunicazione wireless presenti sul mercato
mercato, non si possono non citare Wi-Fi e Bluetooth, utilizzati in molti campi applicativi. Per quanto riguarda la comunicazione tra i nodi di una rete domotica però, fino ad ora è parso più opportuno affidarsi ad altre soluzioni, come ad esempio il protocollo ZigBee.

Ciò è dovuto essenzialmente al maggior risparmio energetico offerto dall’utilizzo di ZigBee, necessario in un’applicazione di tal genere per poter offrire un sistema stabile, più economico e che necessiti di minori attenzioni una volta installato.

Recentemente anche l’IDA (Infrared Data Association) ha deciso di rientrare in gioco in questo ambito, proponendo un interessante protocollo di trasmissione tramite infrarossi, che può raggiungere un bitrate di 1 Gb/sec. Si tratta senz’altro di un risultato degno di nota, anche se la necessità, al fine di una corretta trasmissione tramite infrarossi, di avere una linea di vista sgombra tra il controllo remoto e il nodo da controllare sembra uno svantaggio davvero difficile da colmare rispetto a protocolli basati su onde radio.

Di recente però, sono state proposte altre due alternative, che si basano invece su tecnologie BlueTooth e Wi-Fi. Si tratta rispettivamente di Low Energy Bletooth, conosciuta anche come Wibree, e Cliffside. Tramite l’utilizzo di tali tecnologie, si arriva ad ottenere, a parità di condizioni, un dispendio di energia all’incirca dieci volte minore.

Anche se i dati relativi al protocollo ZigBee lo mantengono per ora in vantaggio, non è da escludere che già in breve tempo Wibree e Cliffside possano ritagliarsi una propria fetta di mercato non già in ambito domotico, ma per quanto riguarda, ad esempio, metodi di connessione tra periferiche distinte.

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