Samsung vuole SanDisk

Samsung ha confermato il proprio interesse per SanDisk, il primo produttore di flash memory al mondo. Una possibile acquisizione consentirebbe alla società di abbattere i costi per i diritti dei brevetti e rendere Toshiba sempre più marginale nel settore
Samsung ha confermato il proprio interesse per SanDisk, il primo produttore di flash memory al mondo. Una possibile acquisizione consentirebbe alla società di abbattere i costi per i diritti dei brevetti e rendere Toshiba sempre più marginale nel settore

Ha destato grande interesse negli ambienti finanziari, e non solo, la possibilità ventilata da Samsung di procedere all’acquisizione di SanDisk, il primo produttore al mondo di memorie flash per il mercato informatico. La notizia circolava già da alcuni giorni e un recente articolo di un giornale coreano, basato su una fonte interna a Samsung, sembra ora confermare l’interesse della multinazionale asiatica nei confronti della società statunitense con sede a Milpitas, California.

In seguito alle indiscrezioni rivelate dal giornale coreano, un portavoce di Samsung ha preferito immediatamente chiarire la posizione della propria società, confermando comunque la possibilità di una futura acquisizione: «Stiamo valutando diverse opportunità legate a SanDisk, ma al momento non è ancora stato deciso nulla». Le dichiarazioni di Samsung giungono in un momento particolarmente delicato per SanDisk, impegnata ormai da mesi a fronteggiare la crisi del settore delle memorie dovuta a un considerevole abbattimento dei prezzi. Durante lo scorso luglio, il titolo della società di Milpitas era letteralmente crollato in borsa (-24%) a causa di una trimestrale di cassa molto deludente e alle previsioni poco rosee per l’immediato futuro della compagnia. La crisi era stata principalmente innescata dall’alto numero di scorte ancora inevase che pesavano sui bilanci di SanDisk.

Nonostante la società statunitense sia momentaneamente in affanno, Samsung avrebbe comunque un proprio importante tornaconto nel procedere ad una acquisizione. Il colosso coreano versa infatti a SanDisk oltre 350 milioni di dollari ogni anno per pagare le licenze di alcuni brevetti, necessari per la costruzione dei chip. Rilevando il primo produttore di memorie, la società coreana potrebbe dunque abbattere il dispendioso pagamento delle royalty.

Inoltre, portando a termine l’acquisizione di SanDisk, Samsung potrebbe sensibilmente avvantaggiarsi nei confronti dell’agguerrita concorrenza nel settore delle memorie costituita dalla rivale Toshiba. Durante lo scorso mese di febbraio, la società giapponese aveva annunciato la costruzione di un nuovo enorme stabilimento per aumentare il proprio output di memorie NAND, una mossa concepita con lo scopo di infliggere un pesante colpo alla concorrente Samsung. Per perseguire i propri obiettivi, Toshiba aveva inoltre dichiarato di aver avviato rapporti più intensi con SanDisk così da conquistare una maggiore quota di mercato nel comparto delle NAND flash memory, area in cui Samsung detiene saldamente la leadership.

Uno spostamento di SanDisk verso Samsung con una acquisizione potrebbe dunque modificare sensibilmente gli attuali rapporti tra il produttore leader statunitense e Toshiba, portando naturalmente ulteriori vantaggi alla multinazionale coreana che rafforzerebbe significativamente la propria presenza nel dinamico settore dei chip di memoria.

Intanto, la possibile acquisizione da parte di Samsung ha già sortito un primo evidente risultato per SanDisk: il titolo della società californiana ha fatto registrare un guadagno del 31% nel corso dell’ultima seduta a Wall Street venerdì scorso, con un apprezzamento di 4,18 dollari, che ha portato ogni azione al valore complessivo di 17,64 dollari.

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