Il Modem [Parte prima]

In questo post cerchiamo di approfondire la conoscenza di un dispositivo che quasi tutti abbiamo nelle nostre case e ci permette di collegarci a Internet: il modem.

Vedremo quali sono le sue caratteristiche principali, le sue funzioni, in quanti e quali tipi lo possiamo trovare e quali sono le peculiarità che lo differenziano da altri dispositivi come i router.

Il termine modem (Modulator/Demodulator) trae origine proprio dalla sua funzione, che è quella di modulare e de-modulare un segnale, ovvero cambiarne la forma.

Il modem non è altro che un “convertitore” di interfaccia; le sue funzioni sono:

  • Ricevere da un’interfaccia un segnale codificato in una certa forma
  • Convertire il segnale ricevuto in un’altra forma (in gergo, modulare)
  • Trasmettere il segnale appena codificato attraverso un’altra interfaccia diversa dalla precedente.

Essendo un convertitore di interfaccia, la tipologia del modem non può che essere identificata dal tipo di cui è provvisto (e per le quali è capace di fare conversioni di segnali). Facciamo qualche esempio.

Partiamo dalle origini e parliamo dei modem dial-up.

Iniziamo col dire che esiste una grande varietà di modem dial-up: tutti questi modem, guarda caso, si differenziano proprio per la tipologia di interfacce che offrono.

Quasi tutti i tipi di modem dial-up condividono la stessa interfaccia di connessione verso il PC; si tratta della famosa e usatissima interfaccia seriale (tecnicamente una RS-232).

Quello che li differenzia è, invece, il tipo di interfaccia verso la linea telefonica: esistono modem V.32, V.34, V.90, solo per citarne alcuni. La tecnologia è la stessa per tutti (dial-up, appunto), ma la velocità di trasmissione è differente: abbiamo, allora, che il modem V.32 offre un’interfaccia a 9.6 kbps, il modem V.34 a 33.6 kbps, il V.90 a 56 kbps.

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