La Casa Bianca avrà anche un blog

Con l'insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, il 44esimo Presidente USA ha tolto i veli anche al nuovo sito ufficiale. Tre gli obiettivi preposti: comunicazione, trasparenza ed apertura. Il sito non è privo di errori, ma nasce sotto buoni auspici
Con l'insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca, il 44esimo Presidente USA ha tolto i veli anche al nuovo sito ufficiale. Tre gli obiettivi preposti: comunicazione, trasparenza ed apertura. Il sito non è privo di errori, ma nasce sotto buoni auspici

Il giuramento è avvenuto. Ha incespicato, ci ha sorriso su, poi ha continuato e con sicurezza ha portato a termine il suo discorso inaugurale. Il 44esimo Presidente degli Stati Uniti d’America non solo si è insediato alla Casa Bianca, ma ha anche tagliato immediatamente i nastri al nuovo sito ufficiale WhiteHouse.gov con il quale conta di aprire un canale comunicativo importante. Come nessun altro predecessore, Barack Obama ha scommesso sul Web ed intende portare avanti questa scelta. Incespicando, magari, ma proseguendo con determinazione.

Del nuovo sito è possibile apprezzare una certa gradevolezza ed un sostanziale ordine, ma sono altri gli elementi che hanno attirato l’attenzione. Innanzitutto si son segnalati vari errori, la cui motivazione è però facilmente radicata nel caos che ha accompagnato in queste ore l’entourage del Presidente. La scommessa più forte, invece, è nella creazione di un vero e proprio blog. Al momento l’esperimento sembra appena abbozzato ed è peraltro difficile che un sito come quello della Casa Bianca possa supportare un concetto come quello del blog, fatto di commenti, trackback e partecipazione. L’idea accompagna però con coerenza filologica l’idea di apertura che il Presidente intende creare attorno a sé, dunque occorre dare tempo al tempo e verificare quali saranno le scelte compiute in futuro.

Whitehouse.gov

Il nuovo sito della Casa Bianca è stato presentato da Macon Phillips, direttore dei Nuovi Media presso il Campidoglio. Tre gli obiettivi che il progetto ripromette di perseguire fin da subito: comunicazione, trasparenza, partecipazione. Il primo post spiega nei dettagli ognuno dei tre concetti, facendo peraltro propria l’apertura di vedute fin dal momento in cui vien chiesto agli americani tutti un suggerimento per far crescere il sito secondo quelle che sono le esigenze portate avanti dalla base.

Altro elemento di sommo interesse è quello segnalato da Joi Ito a proposito delle licenze adottate dal sito. L’apposita pagina, infatti, parla di “Creative Commons Attribution 3.0 License” per ogni singolo contenuto del sito, a meno di espressa indicazione contraria. La scelta è importante tanto per ciò che determina, quanto per ciò che significa. Esprime, inoltre, quantomeno una conoscenza dei termini operativi che raramente le istituzioni italiane hanno ad esempio dimostrato di saper padroneggiare.

Viene congelato nel contempo Change.gov: la nuova homepage punta ora al sito della Casa Bianca a testimoniare la transizione tra la campagna elettorale e la carica effettiva.

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