Pacchetto sicurezza e Web: il parlamento corregge il tiro

Dopo aver fatto sperare il peggio con il famoso emendamento D’Alia, il Parlamento corregge il tiro, sulle misure destinate al Web contenute nel Pacchetto Sicurezza, grazie ad un secondo emendamento proposto dal deputato Roberto Cassinelli.

La nuova proposta di emendamento corregge molte delle norme introdotte dal senatore D’Alia che, per bocca dello stesso Cassinelli, avrebbero messo «a rischio la libertà della rete». La nuova proposta prevede innanzitutto che si parli di “rimozione” invece che di “filtraggio”: il testo prevede esplicitamente che si possa intervenire solo quando si abbia:

«la possibilità tecnica di procedervi senza pregiudizio per l’accessibilità a contenuti estranei al procedimento».

Cambiano anche gli “attori”: il compito di richiedere la cancellazione del materiale incriminato sarà affidato alla magistratura e non più al Ministero dell’Interno.

Sollevati dall’incarico anche gli ISP: l’effettiva cancellazione sarà responsabilità dei fornitori di hosting e non dei fornitori di connettività.

Restano alcuni dubbi, come l’effettiva validità di un provvedimento italiano su servizi e siti Web posizionati all’estero. La proposta di emendamento dell’on. Cassinelli sarà discussa in parlamento nelle prossime settimane.

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