Sony, per la prima volta in rosso in 14 anni

Sony ha chiuso l'anno fiscale con un passivo da 1 miliardo di dollari. L'anno venturo sarà ancor peggiore. Il problema è duplice: da una parte i consumi ridotti a livello internazionale e dall'altra la forza di uno yen che avvilisce l'industria nipponica
Sony ha chiuso l'anno fiscale con un passivo da 1 miliardo di dollari. L'anno venturo sarà ancor peggiore. Il problema è duplice: da una parte i consumi ridotti a livello internazionale e dall'altra la forza di uno yen che avvilisce l'industria nipponica

Sony è esposta, in ogni sua espressione di mercato, alla crisi economica. Non deve pertanto stupire se per la prima volta in 14 anni i conti del gruppo virano in rosso, portando a bilancio la prima vera perdita: l’anno venturo non promette nulla di buono anche se, fermo restando un secondo rosso già ampiamente previsto, i conti potrebbero comunque andare meglio di quanto pessimistiche proiezioni non avessero delineato nel recente passato.

I problemi del gruppo sono in ogni comparto: il calo dei consumi, lo yen forte ed i costi di ristrutturazione aziendale pesano oltremodo. Dalle tv ai cellulari, passando per i videogiochi ed altri comparti ancora, il gruppo nipponico si trova a dover affrontare una situazione difficilmente ipotizzabile quando la PlayStation dominava, il Walkman ambiva ancora ad una seconda vita e la telefonia pulsava ancora di velate ambizioni. Oggi tutto questo castello di speranze sembra cadere: se anche la PlayStation 2 perde colpi, allora il momento oltre che grave è anche simbolico.

Il passivo ascritto a bilancio (pdf) è pari a 98.94 miliardi di yen, ovvero 1 miliardo di dollari circa. Le attese per il bilancio che verrà chiuso nel Marzo del 2010 recitano un nuovo passivo pari a 120 miliardi di yen, qualcosa come 1.26 miliardi di dollari. L’ultimo trimestre dell’anno fiscale si è chiuso con un passivo di 165 miliardi di yen: 12 mesi prima l’attivo era di 29 miliardi.

Lo yen sembra aver frenato l’intera industria giapponese: -1 miliardo per Sony, ma anche -1 miliardo di dollari per Sanyo e soprattutto la cifra record di -8.1 miliardi per Hitachi. L’unica buona notizia per Sony sembra essere nell’aumento delle vendite per PSP e PS3, ma il risultato conseguito a livello internazionale è avvilito dalla forza di un yen che sgonfia le entrate. La PS3 mette a segno 0.94 milioni di nuove unità vendute (10.06 in tutto) e 103 milioni di software (+45.8 milioni). Bene anche la PSP, a quota 14.11 milioni di esemplari venduti nell’anno. Segna il passo, invece, la PS2: la vecchia gloriosa console fa strada alle nuove generazioni perdendo 5.75 milioni di unità e mettendone a segno 7.91 milioni (non è dunque casuale il calo dei prezzi annunciato lo scorso Aprile, con la PS2 portata a 99 dollari per osteggiare l’avanzata inesorabile delle armate Microsoft e Nintendo). Il comparto, nel suo complesso, chiude a -18% nonostante tutto quel che di buono è stato messo da parte.

La ristrutturazione in atto dovrà restituire risultati in fretta e per questo motivo gli interventi a salvaguardia dei costi aziendali sono stati radicali: migliaia di unità di forza lavoro sono state tagliate e decine di impianti verranno decurtati dagli asset del gruppo. Il tutto non dovrà però limitare la portata innovatrice dell’azienda, poiché nel ramo tecnologico il valore è dato anche e soprattutto dall’ambizione dei propri comparti di Ricerca e Sviluppo. Il gruppo è partito tardi ed il Sol Levante sta limitando la libertà d’azione: i prossimi mesi potranno dire molto sulla bontà dei progetti futuri dell’azienda.

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