Wikipedia: l'emorragia si può arrestare

Wikimedia tiene in giusta considerazione i dati partoriti dalla tesi di dottorato di Felipe Ortega, emersa nei giorni scorsi dopo la segnalazione del WSJ, ma smonta la bontà delle cifre e spiega come gli abbandoni siano compensati dai nuovi arrivi
Wikimedia tiene in giusta considerazione i dati partoriti dalla tesi di dottorato di Felipe Ortega, emersa nei giorni scorsi dopo la segnalazione del WSJ, ma smonta la bontà delle cifre e spiega come gli abbandoni siano compensati dai nuovi arrivi

Tutto è iniziato nei giorni scorsi, quando la tesi per il dottorato di un ragazzo spagnolo ha evidenziato una possibile “emorragia” nel numero dei collaboratori di Wikipedia. Lo studio di Felipe Ortega ha avanzato, numeri alla mano, l’ipotesi per cui ad essere in calo fosse il cuore della community, ovvero il gruppo di editori maggiormente collaborativi. La tesi si basa però su numeri di natura opinabile, costruendo l’intera tesi su basi che a distanza di pochi giorni si rivelano per molti versi fragili. La risposta, infatti, è giunta direttamente da Wikipedia, ove si è dipinto un quadro più dinamico e meno problematico rispetto a quello presentato dal Wall Street Journal nel riprendere la tesi di Ortega.

La prima risposta è di firma italiana, tramite l’analisi del Presidente di Wikimedia Italia, Frieda Brioschi: «I dati sugli utenti persi non ho idea di come siano stati calcolati (quando lo scopro proverò a dare dei numeri su it.wiki), per il momento posso fornire dei dati sugli utenti che si registrano: in questo momento ci sono 449.031 utenti iscritti, di cui 8150 attivi (ossia che hanno effettuato un’azione negli ultimi 30 giorni). Per il trend di crescita: it.wiki negli ultimi 6 mesi è cresciuta stabilmente (quanto ad utenti) del 2% ogni mese». Non si tratta di un quadro esaustivo per smontare le tesi di Ortega, ma mette nel calderone nuovi elementi da tenere in stretta considerazione. Spiega infatti il medesimo post:

  • «il rapporto riguarda unicamente en.wiki, ossia l’edizione in inglese»;
  • nei dati ufficiali si vede come i dati di crescita (gli unici che vengono costantemente monitorati) siano costanti da circa 6 mesi: c’è sempre un 2% di utenti nuovi»;
  • Wikipedia è un esperimento in corso: nessuno sa quale sia la dimensione ottimale della community, men che meno la dimensione minima sufficiente. in ogni caso valutare il progetto solo in maniera numerica (di qualsiasi aspetto si parli) mi sembra un po’ sminuente».

Dati ulteriori giungono da Erik Moeller, Deputy Director, ed Erik Zachte, Data Analyst Wikimedia Foundation.

  • «il numero delle persone che leggono Wikipedia continua a crescere. In Ottobre abbiamo avuto 344 milioni di visitatori unici da tutto il mondo, in aumento del 6% rispetto a Settembre. Wikipedia è il quinto sito più popolare al mondo»;
  • «il numero degli articoli su Wikipedia continua a crescere. Ci sono circa 14.4 milioni di articoli su Wikipedia, con migliaia di nuove unità aggiunte ogni singolo giorno»;
  • «Il numero delle persone che scrivono su Wikipedia ha raggiunto il proprio picco due anni e mezzo fa, è sceso per un breve periodo e da allora è rimasto stabile. Ogni mese, alcune persone smettono di scrivere e ogni mese sono sostituiti da nuove persone».

Il post non argomenta nello specifico i dati di Felipe Ortega, ma ne sbiadisce la gravità: Wikimedia è un cantiere aperto, la dimensione perfetta della community non è definibile da una teoria ed il ricambio continuo degli editori è ciò che garantisce il futuro del gruppo al di là dei possibili trend negativi all’interno del “cuore” della community. I dati stessi, inoltre, vengono messi in discussione per la varietà di interpretazioni che implicano, poiché la definizione degli editori è un concetto ondivago. Wikimedia, però, non ha respinto in toto la ricerca e, anzi, sottolinea come voglia tenere in considerazione il tutto per favorire il miglior sviluppo del progetto: «Stiamo continuando a lavorare con il dottor Ortega per comprendere meglio la tendenza a lungo termine nella ritenzione degli editor, per capire se questa tendenza può portare ad una diminuzione del numero di editori in futuro».

Lungi dal descrivere con esattezza il fenomeno, dunque, la ricerca ha avuto il merito di offrire a Wikimedia maggior consapevolezza sulla bontà dei dati del momento, così che si possa misurare il polso alla community per capire come e se intervenire a salvaguardia della salute e del futuro del progetto.

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