Nokia brevetta la batteria infinita

Nokia ha brevettato un meccanismo che, almeno teoricamente, potrebbe rendere infinita l'autoricarica di una batteria. Il principio è quello della raccolta dei movimenti della batteria stessa all'interno del telefonino, trasformandoli in energia elettrica
Nokia ha brevettato un meccanismo che, almeno teoricamente, potrebbe rendere infinita l'autoricarica di una batteria. Il principio è quello della raccolta dei movimenti della batteria stessa all'interno del telefonino, trasformandoli in energia elettrica

C’era una volta l’orologio che, portato al polso, non esauriva mai la propria carica poiché continuamente rigenerata grazie ai movimenti del braccio. Nel prossimo futuro il medesimo principio potrebbe essere trasferito ai cellulari, ricavando proprio dai micromovimenti impressi al dispositivo la carica necessaria per prolungare la durata della batteria. E Nokia spera di potersene avvantaggiare presto.

Il primo passo consta in un brevetto. Registrato presso l’USPTO al numero 20100045241, il testo descrive il cosiddetto “Piezoelectric Kinetic Energy Harvester“: trattasi di un dispositivo dal funzionamento teoricamente semplice, organicamente complesso e riassumibile in un meccanismo di intercettazione del movimento per canalizzarne l’energia cinetica ai fini della trasformazione in energia elettrica. L’idea è quella di una serie di assi in grado di raccogliere gli spostamenti dinamici che il telefono subisce (traslazioni, rotazioni), permettendo all’energia generata dallo spostamento di trasformarsi in impulsi elettrici in grado di arricchire il potenziale contenuto nella batteria.

La batteria è il fulcro centrale attorno ai quali verrebbero installati gli “assi” in grado di dare il via alla trasformazione. I movimenti della batteria e gli spostamenti della sua massa, quindi, sarebbero all’origine dell’energia elettrica che va a ricaricare la batteria stessa:

Piezoelectric Kinetic Energy Harvester

Piezoelectric Kinetic Energy Harvester

Le batterie erano e rimangono un punto focale nei dispositivi mobile. Lo sono per molti motivi: per il prezzo, poiché incidono pesantemente sul computo finale del costo di produzione; per il peso, poiché costituiscono l’elemento più incisivo dell’intero device; per le dimensioni, poiché limitano la libertà di progettazione; per l’ergonomia, poiché impongono specifici limiti strutturali; per la sicurezza, poiché in più casi sono avvenuti surriscaldamenti ed esplosioni. Per questo motivo un sistema automatico di ricarica potrebbe restituire grande valore al gruppo che riuscisse ad implementarne l’idea portando in pratica un principio in grado di ricaricare la batteria semplicemente grazie ad una passeggiata con il telefono in tasca.

Il brevetto è stato registrato da Nokia in data 25 Febbraio, ma non è chiaro se l’idea depositata sia destinata a giungere sul mercato in tempi relativamente brevi.

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