UEFI sostituirà il BIOS... tra 3 anni

UEFI (Universal Extensible Firmware Interface) è un’interfaccia software tra l’hardware e il sistema operativo e dovrebbe sostituire l’attuale BIOS entro tre anni.

La principale azienda sostenitrice del nuovo ambiente di boot è MSI, che ha deciso di introdurre l’UEFI a partire dalla fine di quest’anno sulle schede madri basate sui chipset Intel per CPU Sandy Bridge.

Il chipmaker di Santa Clara è stato il primo a parlare di una nuova interfaccia che, oltre a superare le limitazioni del BIOS, offrisse agli utenti un software più simile al sistema operativo, consentendo anche l’utilizzo del mouse.

MSI ha introdotto UEFI nel 2008 in alcuni modelli di motherboard con chipset Intel P45, ma ora ritiene che sia giunto il momento di offrire a tutti la nuova interfaccia grafica.

Uno dei principali vantaggi di UEFI rispetto al BIOS è la possibilità di effettuare il boot del sistema da partizioni più grandi di 2 TB, grazie all’utilizzo della GUID Partition Table (GPT) invece del tradizionale Master Boot Record (MBR). Solo così potranno essere sfruttati gli hard disk da 3 TB che Seagate produrrà entro la fine dell’anno.

Il passaggio dal BIOS a UEFI rappresenta comunque un lavoro non semplice per i produttori di schede madri. UEFI è scritto in linguaggio C e richiede più spazio. La maggior parte delle schede madri non ha un chip ROM sufficientemente grande e dunque non è possibile fare un semplice upgrade da BIOS a UEFI. Inoltre, ci sono costi maggiori di sviluppo, in quanto per ogni scheda madre occorre un UEFI specifico.

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