Rifiutare regali su Amazon

Amazon brevetta un sistema per evitare regali non graditi: basterà definire una blacklist di prodotti e utenti per non ricevere mai più oggetti di dubbio gusto.
Amazon brevetta un sistema per evitare regali non graditi: basterà definire una blacklist di prodotti e utenti per non ricevere mai più oggetti di dubbio gusto.

Natale è appena trascorso e, con tutta probabilità, non tutti avranno gradito i regali trovati sotto l’albero. Presto, però, si potrà dire definitivamente addio all’arte del riciclo dei cadaux natalizi di pessimo gusto: Amazon ha brevettato un sistema per eliminare il problema alla fonte.

Per evitare che il corriere recapiti i più svariati oggetti di dubbia utilità, Amazon ha pensato di creare una sorta di blacklist del regalo non voluto: un vero e proprio database di gusti e aspettative dei propri clienti che funga da filtro all’invio. Qualora un conoscente volesse regalare un prodotto presente nella lista nera definita dal singolo user tramite un apposito software, Amazon bloccherà automaticamente sia il processo di vendita che la spedizione dell’acquisto.

Inoltre, non solo si potranno filtrare gli oggetti di scarso interesse, ma addirittura le singole persone. Il sistema, infatti, garantisce la possibilità all’utente di definire pessimi donatori in modo che, ad ogni loro tentativo di inoltro, si metta in moto un meccanismo di stop. In alternativa, il valore del cattivo dono può essere convertito in un buono spesa, da utilizzare sempre sulle pagine di Amazon, oppure in un prodotto di eguale valore. Non è ancora dato sapere, tuttavia, se le vittime di questi filtri verranno messe al corrente delle restrizioni: in caso affermativo, il rischio è di evitare la ricezione di un prodotto non voluto ma, allo stesso tempo, di imbarcarsi in violenti litigi con gli offesi conoscenti.

L’idea della grande catena di distribuzione online, di cui non è certa la reale implementazione, di primo acchito sembrerebbe rivolta alla soddisfazione del cliente. In realtà, un simile sistema gioverebbe particolarmente proprio alla stessa Amazon: ogni anno la società si trova a dover affrontare ingenti spese di invio e restituzione di oggetti non voluti. La realizzazione di un simile brevetto, perciò, ridurrebbe drasticamente i costi per l’azienda.

La notizia, tuttavia, non è stata accolta da cori di ampia soddisfazione. Sul Web, in effetti, si fanno strada ovvie polemiche sul brevetto registrato da Amazon. Secondo i detrattori, tale procedimento annullerebbe sia la magia del regalo che le regole base dell’educazione fra conoscenti. Ad affermarlo è Anna Post, esperta di galateo e portavoce dell’Emily Post Institute: «Quest’idea manca totalmente dello spirito del regalo. L’obiettivo del dono è permettere a qualcuno di comprare qualcosa per noi. Con questo sistema, fare un regalo si trasformerà in una semplice transazione».

Non è invece dello stesso avviso Carl Howe, esperto del mondo retailer: «Se si trovasse il giusto regalo al primo colpo, si tratterebbe di una grande invenzione per contenere i costi. Dalla prospettiva di un rivenditore, questo sistema è come l’oro». Secondo l’analista, i costi di restituzione sarebbero prossimi a soffocare il settore, dato che a ogni rifiuto corrisponde un lavoro extra per i centralini delle aziende nonché il sovraccarico di corrieri e poste. Allo stesso tempo, però, Howe riconosce anche l’importanza emozionale del dono e, per questo, si augura che la diffusione del brevetto di Amazon sia preceduta da un miglioramento del sistema postale, affinché i regali non graditi non pesino sulle spalle delle grandi catene di distribuzione.

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