Sul copyright decida il Parlamento

Un'interpellanza parlamentare bi-partizan chiede al Governo di chiarire se non sia meglio escludere l'AGCOM dalla vigilanza diretta sulla pirateria online.
Un'interpellanza parlamentare bi-partizan chiede al Governo di chiarire se non sia meglio escludere l'AGCOM dalla vigilanza diretta sulla pirateria online.

45 firme e una spallata: così l’AGCOM viene spinta lontano dalle responsabilità sulle normative per il copyright, smontando le velleità della Commissione per riportare nelle mani del Parlamento il problema e la necessità dell’intervento. L’interpellanza urgente è stata presentata dall’on. Roberto Cassinelli (PdL) ed è controfirmata da 45 nomi bi-partizan che chiedono esplicitamente all’AGCOM di farsi da parte: «La normativa vigente è obsoleta e non si concilia con le nuove esigenze poste dalla rete. I provvedimenti ai quali sta lavorando l’Agcom non sono perciò in linea con l’evoluzione tecnologica e rischiano di minare la libertà di comunicazione ed espressione del pensiero affidando ad un ente amministrativo la possibilità di oscurare interi siti web».

L’interpellanza è stata presentata nei confronti del Ministro per i beni e le attività culturali, il Ministro dello sviluppo economico ed il Ministro della giustizia per sapere «se il Governo non ritenga di assumere adeguate iniziative, anche di carattere normativo, al fine di pervenire rapidamente alla revisione della disciplina del diritto d’autore». Per molti versi trattasi di una parziale risposta parlamentare alle sollecitazioni per una Agenda Digitale italiana, una reazione ad un bisogno che si fa ogni giorno sempre più concreto. Ma è una risposta che entra anche nel merito del problema, contestando direttamente all’AGCOM l’approccio seguito per giungere ad un provvedimento risolutivo per la pirateria online.

Secondo quanto contestato dai 46 parlamentari, infatti, la discrezionalità dell’Authority per interventi censori su siti web allocati all’estero sarebbe un parametro troppo labile e pericoloso, tale da autorizzare possibili interventi censori e comunque non in linea con la necessaria garanzia del diritto di espressione: «la tutela costituzionale che garantisce la libertà di comunicazione e di manifestazione del pensiero impone quantomeno una riflessione sull’opportunità e la legittimità di affidare ad un ente amministrativo, e non all’autorità giudiziaria, una tale prerogativa».

Spiega l’on. Cassinelli: «In Parlamento giacciono diverse proposte di modifica alla disciplina del diritto d’autore: esaminiamole ed aggiorniamo la materia. Poi valuteremo quali strumenti introdurre a protezione del copyright». Infatti, secondo il proponente, i “lineamenti di provvedimento” espressi dall’AGCOM ipotizzano modalità di contrasto alla pirateria «che consentirebbero all’AGCOM di oscurare i siti web allocati su server stranieri senza alcun provvedimento dell’autorità giudiziaria» e la cosa sovvertirebbe l’ordine naturale dei poteri dello Stato. «Si tratterebbe di affidare all’arbitrio di una autorità amministrativa una decisione che va ad incidere su diritti costituzionalmente garantiti come la libertà di comunicazione e di espressione del pensiero […] è evidente che una previsione del genere, che personalmente considero irricevibile, va in ogni caso affidata alla valutazione del Parlamento e non può essere lasciata nelle mani di una autorità sulla cui competenza in materia, peraltro, nutro profonde perplessità».

Per molti versi, quindi, l’interpellanza parlamentare presentata ricalca le linee della protesta già delineatasi dietro l’iniziativa “Sito non raggiungibile“, aumentando il coro di coloro i quali vedono nell’approccio AGCOM un intervento scomposto ed inopportuno. Commenta a tal proposito Fulvio Sarzana, la cui battaglia è ormai forte di oltre 4000 firme di appoggio: «L’iniziativa bipartisan di oggi, che ha visto presentare una interpellanza urgente al governo per lo stop alle regole sul diritto d’autore in via di introduzione da parte dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dimostra come il tema dei diritti di libertà dei navigatori telematici ed il diritto di tutti noi ad avere un’informazione libera e non controllata costituiscano uno dei capisaldi della nostra Costituzione».

A onor di cronaca è utile segnalare l’elenco completo dei firmatari dell’interpellanza, la cui composizione si dipana tra i banchi di Pdl, Lega Nord, Pd, Fli e Udc: Cassinelli, Abrignani, Ascierto, Baccini, Bergamini, Bernini Bovicelli, Biasotti, Bonino, Calearo Ciman, Castiello, Ceccacci Rubino, Ciccioli, Concia, Costa, Della Vedova, Di Caterina, Di Centa, Di Staso, Faenzi, Gregorio Fontana, Frassinetti, Garofalo, La Loggia, Laboccetta, Landolfi, Malgieri, Mannucci, Marinello, Muro, Nicolucci, Orsini, Palmieri, Paniz, Papa, Parisi, Pecorella, Pescante, Pianetta, Rao, Russo, Savino, Scandroglio, Taddei, Torrisi, Vitali e Zacchera.

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