Facebook cambia il "mi piace"

Facebook ha cambiato gli effetti del "mi piace" sulle bacheche degli utenti aggiungendo alle segnalazioni immagine e abstract.
Facebook ha cambiato gli effetti del "mi piace" sulle bacheche degli utenti aggiungendo alle segnalazioni immagine e abstract.

Non tutti i “like” sono uguali. Il “mi piace” di pochi giorni or sono, infatti, era una briciola lasciata sul proprio passaggio, una piccola frase che compariva su Facebook ed una piccola informazione utile a tracciare la propria identità; il “mi piace” di oggi è invece un segno forte lasciato sulla propria bacheca, un passaparola incisivo, uno spazio importante. E la conseguenza sulle bacheche di tutto il mondo sarà di sicuro impatto.

Il cambiamento è stato imposto da Facebook in queste ore, portando avanti quello che viene descritto come un semplice test. In realtà attorno all’esperimento c’è qualcosa di più di una semplice prova: il nuovo “mi piace” è stato infatti esteso a tutti gli account e va a cambiare a fondo il modo in cui gli articoli segnalati vengono indicati sulla propria bacheca (e tra le segnalazioni agli amici). Fondamentalmente vengono a convergere due funzioni che l’utenza Facebook non sembra aver mai imparato a distinguere intuitivamente: “consiglia” e “mi piace” vengono oggi ad essere agli effetti una cosa sola. Per sperimentare il cambiamento è sufficiente cliccare sul “mi piace” al fondo di questa pagina e verificare quindi sul proprio profilo quanto accaduto.

Se prima un “mi piace” valeva sulla bacheca uno striminzito “A Tizio Caio piace tiziocaio.com”, ora il click comporta invece il titolo, una thumbnail ed un abstract. La differenza dal punto di vista della visibilità è sostanziale e potrà pertanto offrire maggiori vantaggi sia a chi segnala (i suoi link assumono maggior visibilità) che per chi è segnalato (il risultato di ritorno può essere maggiore). Ogni mi piace potrà quindi avere d’ora in poi un valore incrementato, offrendo maggiori risultati ad aziende, editori o chiunque intenda investire sul social network per far conoscere i propri contenuti e le proprie attività.

Il cambiamento potrebbe però avere anche una conseguenza negativa poiché porta sempre maggior materiale sulle bacheche rendendo più difficile distinguere i contenuti più rilevanti dal semplice rumore di fondo. Da questo punto di vista, però, il limite è sempre e comunque nelle mani dell’utente il quale con pochi click ha la possibilità di forgiare la propria community sulla base dell’esperienza che intende trarre da Facebook: sarà sufficiente calibrare al meglio le pagine che si intendono seguire per avere sulla bacheca soltanto le informazioni che più interessano.

Il cambiamento è tanto piccolo quando immenso: 600 milioni di utenti che animano una community significano miliardi e miliardi di “mi piace”, miliardi di segnalazioni, miliardi di click. Un piccolo battito d’ali non può forse scatenare un uragano, ma un piccolo cambiamento sui “mi piace” può invece spostare milioni di dollari.

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