Assinform: la ripresa va troppo a rilento

Il rapporto Assinform 2011 descrive un'Italia troppo lenta a svincolarsi dalla crisi economica ed in eccessivo ritardo negli investimenti IT.
Il rapporto Assinform 2011 descrive un'Italia troppo lenta a svincolarsi dalla crisi economica ed in eccessivo ritardo negli investimenti IT.

Il Rapporto Assinform 2011 esprime con chiarezza le preoccupazioni per il ritmo italiano nel recupero dopo la crisi degli anni passati. Mentre a livello globale la ripresa ha già fatto sentire le prime conseguenze, infatti, l’Italia vive una inversione di tendenza al rallentatore che la tiene ancora lontana dalle cifre messe a segno sia a livello europeo che a livello internazionale.

+2.8% nel mondo hardware, +15.7% di pc venduti, mezzo milione di tablet distribuiti, raddoppio degli smartphone, +7% di accessi broadband. Se i dati volgono apparentemente in positivo, però, rimane l’ombra di una ripresa troppo lenta per consentire al sistema di guarire in fretta dalle ferite della crisi economica. L’anno 2010 si chiude così con dati in chiaroscuro. Spiega Paolo Angelucci, presidente Assinform: «Confermata la risalita del mercato italiano dell’It nel 2010, trend che troverà ulteriore consolidamento nel corso di quest’anno. Ma i ritmi sono troppo lenti, sia rispetto alle necessità di cambiamenti strutturali del Paese, che al gap d’innovazione che scontiamo a livello internazionale, il quale, invece, tende ad approfondirsi. Il ricorso all’innovazione tecnologica continua a rimanere in Italia un fenomeno troppo limitato dimensionalmente e sottovalutato in ambito politico e nei circoli decisionali e, perciò, incapace di funzionare, come avviene nei principali paesi, da leva strategica di crescita e produttività delle imprese, di efficienza e razionalizzazione della spesa pubblica».

Il rapporto Assinform 2011 snocciola i numeri e attraverso le proprie rilevazioni dipinge il quadro dell’attuale staticità italiana nel settore IT:

Nel 2010, infatti, il mercato mondiale dell’Ict ha ripreso a crescere con un ritmo tornato ai livelli pre-crisi, passando dal -1,5% annuo registrato nel 2009, al +4,9% del 2010 (It +4,4%, Tlc +5,1%), a fronte di una crescita del Pil globale di 5%. In Italia si conferma l’inversione del trend del mercato Ict, la cui crescita, tuttavia, permane negativa: -2.5% a fronte del -4,2% del 2009, per un valore di mercato di 60.230 milioni di euro. Questo andamento è dovuto principalmente al segmento delle telecomunicazioni che ha subito un ulteriore decremento di -3% (-2,3% nel 2009), mentre la domanda di It ha recuperato 6,7 punti percentuali, rispetto al -8,1% del 2009, con una diminuzione del 1,4% e un valore di 18.430 milioni di euro, dato che conferma il gap dell’Italia rispetto agli altri maggiori Paesi […].

Le previsioni Assinform per il 2011 vedono l’IT in crescita dell’1.3% con fattore di spinta particolare dalla domanda hardware (+3.2%) e software (1.3%). Le telecomunicazioni stanno invece attraversando un momento difficile la cui causa è identificata nell’elevata concorrenzialità. La ripresa oggi sembra essere soprattutto nelle mani della grande impresa, dato dimostrato dalla ripresa della domanda sui sistemi high end, mentre la piccola impresa è oggi strozzata da troppi limiti che annichiliscono la domanda, rallentano gli investimenti e fermano pertanto il tessuto economico fondamentale di cui è costituita l’economia nazionale.

Per il futuro l’IT è visto come un fattore chiave per lo sviluppo, e l’attuale inerzia produttiva del nostro paese in questo settore sembra tradursi in un fattore immediatamente preoccupante: la sfida del mercato può essere vinta soltanto con l’innovazione ed il rallentamento odierno può tradursi in pochi anni in un ritardo incolmabile.

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