L'Europa festeggia i cinque anni del dominio .EU

La Commissione Europea festeggia i 5 anni del dominio .eu esaltandone le qualità, ma i numeri non dipingono il medesimo roseo quadro della situazione.
La Commissione Europea festeggia i 5 anni del dominio .eu esaltandone le qualità, ma i numeri non dipingono il medesimo roseo quadro della situazione.

La Commissione Europea festeggia quest’anno il quinto anniversario della nascita del dominio “Dot.eu” ed approfitta dell’evento per annunciare che le registrazioni ad oggi sono quasi 3,5 milioni, al nono posto tra i domini di livello più diffusi al mondo.

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione nonché responsabile dell’Agenda digitale, esprime la propria soddisfazione per il risultato raggiunto affermando che «…la presenza sul web con un nome dal dominio .eu conferisce ai singoli individui e alle imprese un’identità europea immediatamente riconoscibile dai potenziali clienti di tutti i paesi». Il dominio permette inoltre alle piccole e medie aziende di accrescere la propria popolarità nella rete del mercato unico.

Bruxelles precisa inoltre come il dominio “.eu” non sia solo semplice e facile da registrare, ma anche immediato da gestire in caso di malfunzionamenti proprio perché funziona con tutte le 23 lingue ufficiali dell’Unione Europea.

Nonostante tutto, alcuni siti internet specializzati come quello di TechCrunch, sminuiscono il risultato affermando inoltre che le imprese europee preferiscono ancora utilizzare i domini nazionali. È stato dimostrato infatti dal blog come dei 3,5 milioni domini .eu presenti, più della metà delle registrazioni sarebbe avvenuta nel primo mese di lancio del dominio, datato 7 aprile 2006. In cinque anni, sostiene l’articolista Robin Wauters, si è arrivati dunque ad un faticoso raddoppio della cifra iniziale.

Snocciolando altri dati TechCrunch nota inoltre come in Germania 14 milioni di utenti utilizzano ancora il dominio locale .de, così come nel Regno Unito, dove più di 9 milioni di imprese o singoli preferiscono i domini .co.uk, org.uk e così via. Vero è, conclude Wauters, che il dominio .eu è ancora piuttosto giovane, ma il fatto che la domanda sia meno elevata rispetto a quanto vorrebbe far pensare la Commissione Europea dimostra che l’interesse da parte dei consumatori sia ancora debole e ben lungi dall’essere considerato un fenomeno di massa.

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