Il governo tedesco abbandona Linux e ritorna a Windows

Nel 2008 il Ministero degli Esteri tedesco aveva annunciato l’adozione di Linux e dei software open source per la sua infrastruttura informatica, ricevendo per questo i complimenti da parte degli fedelissimi del Pinguino.

Oggi però il governo ha cambiato idea: dal 2012 su tutti i computer dei dipendenti ritorneranno i programmi Microsoft, Windows 7 e Office 2010 in particolare.

Secondo il commissario degli investimenti IT, Rogall-Grothe, i costi di gestione della distribuzione Linux sono stati troppo elevati, i software sono troppo complicati da usare e non viene garantita la sicurezza perché, a differenza di Windows, non esiste un supporto tecnico adeguato.

In pratica, nonostante il costo iniziale inferiore di Linux, le spese necessarie per la formazione del personale hanno superato quella delle licenze Windows. Inoltre, il software libero non ha garantito l’interoperabilità e la portabilità dei documenti al di fuori del Ministero. A ciò si è aggiunto anche il costo superiore per l’acquisto di hardware compatibile.

Secondo la Free Software Foundation Europe (FSFE), il governo tedesco non è riuscito a capire gli aspetti più importanti del software libero e le sue parole sono offensive nei confronti del software open source in generale.

Il Ministero degli Esteri ha risposto che non è contrario all’utilizzo di Linux, ma il software Microsoft è il più adatto per essere installato sui PC dei suoi dipendenti. La migrazione a Windows 7 e Office 2010 sarà completata entro l’inizio del 2014.

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