Google, Microsoft e Yahoo: l'importanza dell'email

Una stima del traffico dimostra che la posta elettronica è ancora un mezzo di comunicazione molto importante per le aziende che offrono il servizio.
Una stima del traffico dimostra che la posta elettronica è ancora un mezzo di comunicazione molto importante per le aziende che offrono il servizio.

La morte dell’email” o “L’email sta morendo“: sono queste le due frasi più utilizzate per indicare che una delle tecnologie più vecchie ancora in funzione è destinata a scomparire per far posto ai moderni sistemi di comunicazione digitale. Analizzando però il traffico generato dai servizi webmail di Microsoft, Yahoo e Google, si può dedurre senza ombra di dubbio che, senza la posta elettronica, le tre aziende perderebbero centinaia di milioni di utenti. E non hanno alcun interesse a far sì che ciò avvenga.

Secondo i dati raccolti da Royal Pingdom il sottodominio mail.google.com usato da Gmail genera una percentuale di traffico pari a circa il 23% dell’intero dominio Google.com. Per mail.live.com, il sottodominio di Hotmail, la percentuale sale addirittura al 39%, mentre Yahoo Mail (mail.yahoo.com) rappresenta il servizio più importante di Yahoo con un traffico pari al 20% circa.

Per valutare l’importanza della webmail si può analizzare il numero di visitatori unici attraverso Google DoubleClick Ad Planner, un servizio che consente di individuare i siti web più frequentati dagli utenti. Gmail non è presente, ma si stima che il numero di utilizzatori sia pari a circa 200 milioni. Hotmail ha invece 450 milioni di utenti, mentre Yahoo Mail 340 milioni. È evidente quindi che la “vecchia” email è destinare a durare ancora a lungo.

Anche se viene spesso criticata a causa dello spam, l’email rappresenta un servizio molto importante per Google, Yahoo e Microsoft, in quanto può essere utilizzato per ottenere statistiche di vario tipo, per offrire nuove funzionalità agli utenti oppure per essere usata come base per la creazione di nuovi servizi integrati.

Groupon ci ha costruito su un impero, le newsletter sopravvivono ed il simbolo “@” sembra pertanto ad oggi ancora in piena forma: l’email dunque non solo non è morta, ma è anche in continua evoluzione, nonostante la concorrenza dei software di instant messaging, di Skype o di Facebook.

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